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Chianti, Misericordia Mercatale Val di Pesa: “130mila km all’anno per aiutare le persone”

Il governatore Marcucci: “Quella volta che durante la pandemia abbiamo trovato i parenti di un malato dentro una tenda accanto a casa”

Chianti, Misericordia Mercatale Val di Pesa: “130mila km all’anno per aiutare le persone”
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La Misericordia di Mercatale è gestita da 130 volontari. Svolgiamo il servizio di emergenza h24 nei comuni di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Impruneta e Barberino-Tavarnelle, effettuando ogni anno 1.200 missioni solo di emergenza, 4.000 complessivamente, percorrendo 80.000 km con le ambulanze e 50mila km con gli altri automezzi”. A raccontarlo è il Governatore della Misericordia Fiorenzo Marcucci.

L’area emergenze della Misericordia di Mercatale Val di Pesa opera in caso di emergenze o calamità naturali. Dall’emergenza terremoto, all’emergenza Covid, i volontari sono sempre stati operativi. “Abbiamo risposto presente nel 2016 in occasione del devastante terremoto che scosse l’Italia centrale, i nostri volontari sono intervenuti in aiuto alla popolazione di Amatrice, a sostegno di chi aveva perso tutto e aveva bisogno di tutto” ricorda Marcucci.

La Misericordia di Mercatale Val di Pesa, che fa parte del coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, ha ricevuto un attestato di benemerenza dalla Confederazione Misericordie d’Italia per il lavoro svolto durante l’emergenza Covid. E Marcucci ricorda un episodio davvero particolare.

Quel caso di un uomo affetto da Covid e la famiglia che viveva nel camper

“Un nostro equipaggio in servizio di emergenza sull’ambulanza 118 – spiega il Governatore della Misericordia - è stato impegnato in una missione che si è protratta per oltre 5 ore (dalle 22,00 alle 03,00 di notte) in una località del comune di Greve in Chianti. Siamo andati a soccorrere un signore che viveva da solo ed era affetto da Covid da molti giorni. I suoi parenti, non potendo entrare nell’abitazione, si erano accampati in un camper accanto all’abitazione ed avevano allertato l’ambulanza. Il paziente rifiutava però il trasporto al pronto soccorso, la centrale del 118 ha attivato allora un’altra ambulanza con il medico a bordo. Convinto, con notevoli difficoltà, il paziente a lasciare la propria abitazione, abbiamo provveduto al trasporto in ospedale. L’equipaggio ha operato per 5 ore indossando tute e visiere”.

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