Beko, ribaditi 1.935 esuberi anche alla camera. Il sito di Siena verso la chiusura
L'azienda di elettrodomestici in Commissione Attività Produttive ribadisce un'emorragia di perdite "insostenibile"
Non emergono novità positive da parte dell'azienda, in audizione in commissione Attività produttive della Camera, sul piano di dismissioni per l'Italia di Beko Europe.
In particolare, resta previsto un impatto sul personale per 1.935 unità, tra cui anche quelli del sito produttivo di Siena, con la conferma della chiusura a fine 2025.
La battaglia dei sindacati continua
Massimiliano Nobis, per la Fim, ha sottolineato subito la “situazione di drammaticità” degli esuberi. La circostanza che riguarda 1200 dipendenti della parte industriale su un totale di 1993, coinvolgendo anche impiegati e funzioni centrali, “testimonia che c’è anche un taglio della testa dell’azienda, che è un piano non industriale ma solo commerciale”, che investendo in Italia il gruppo Arcelik ha puntato “solo a acquisire quote di mercato”.
Le "giustificazioni" dell'azienda
Da parte di Beko - come sottolineato in audizione dal responsabile delle relazioni esterne, Maurizio David Sberna - c'è "ogni possibile impegno a valutare tutte le operazioni di carattere industriale che possano emergere, l'obiettivo è far sì che qualunque attività che possa servire a mitigare questo impatto sicuramente andrà fatta" ma solo se "ad invarianza di impatto economico" di un piano "che punta ad arrestare una emorragia di perdite ormai insostenibile".