Dagli studi di Italia7

Olivicoltura, un settore da tutelare

Confagricoltura: "È tempo di agire"

Olivicoltura, un settore da tutelare

È fondamentale salvaguardare le nostre olivicolture, ma non possiamo rimanere in attesa degli eventi. Il tempo è scaduto. È urgente agire per superare il blocco degli ultimi anni.”

A dichiararlo è stato Carlo Bartolini Baldelli, presidente di Confagricoltura Toscana, durante l’incontro “Olivicoltura: fra impresa e paesaggio”, organizzato da Confagricoltura Toscana nell’ambito della rubrica “Toscana & Agricoltura” in diretta su Italia 7 e sul canale YouTube dell’associazione. All’evento hanno partecipato anche Marco Vieri (Università di Firenze), Gennaro Giliberti (Regione Toscana) e Simone Guercini (Università di Firenze e Fondazione Pin), i quali hanno analizzato le criticità e delineato possibili percorsi di sviluppo.

“La nostra competitività è diminuita, soprattutto in termini di quantità – ha proseguito Bartolini Baldelli – e questo compromette la nostra presenza sui mercati, che comunque continuano a riconoscere all’Evo toscano un livello qualitativo superiore. L’innovazione e l’applicazione della ricerca non sono più una scelta, ma una necessità.”

“Un patrimonio da valorizzare – ha evidenziato il presidente – sono le nostre cultivar: oltre 110 varietà, molte delle quali hanno potenzialità ancora inespresse. La qualità dell’Evo toscano è indiscutibile, ma deve essere comunicata in modo costante e preciso. È necessario comprendere meglio le esigenze attuali dei consumatori e collaborare con il settore della ristorazione.”

“L’olivo rappresenta un valore identitario – ha ribadito Bartolini Baldelli – e deve essere considerato anche in termini di redditività. Ogni area ha il suo modello produttivo: dall’intensivo alle zone marginali, fino all’olivicoltura eroica, che è un presidio cruciale per la biodiversità.”

“Spetta a noi, come sistema – ha concluso Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana – garantire un futuro solido al settore. Gli investimenti strutturali sono essenziali se vogliamo colmare il divario con quei Paesi che negli ultimi vent’anni hanno operato con costanza. La discussione di oggi ci offre una direzione chiara: visione, collaborazione e azioni concrete per riportare l’olivicoltura toscana al centro del mercato.”