Truffe agli anziani, fenomeno preoccupante nell’Empolese Valdelsa
Negli ultimi tre anni, infatti, il 55% degli intervistati ha dichiarato di aver subito una truffa o un tentativo di truffa
Le dimensioni del fenomeno “truffe agli anziani” nell’Empolese Valdelsa sono preoccupanti. Lo sostiene CNA Pensionati che, a fine 2022, ha lanciato un sondaggio tra i suoi iscritti i cui risultati confermano quanto gli anziani siano nel “mirino” dei truffatori: negli ultimi tre anni, infatti, il 55% degli intervistati ha dichiarato di aver subito una truffa o un tentativo di truffa.
Il mezzo più utilizzato per il primo approccio è il telefono, ma in crescita, con il diffondersi dell’uso delle nuove tecnologie anche tra gli anziani, il ricorso a email, social media e, più in generale, internet. I momenti della giornata preferiti dai truffatori, che individuano le loro vittime non solo tra chi vive da solo, sono la mattina e il pomeriggio.
L’identikit tipico del truffatore?
In base ai risultati del sondaggio, non esiste un genere ed un’età tipo (uomo o donna, giovane o anziano), ma il truffatore ha sempre un aspetto distinto, elegante e molto rassicurante. Spesso indossa falsi cartellini di riconoscimento, tute da lavoro, uniformi di servizio e addirittura vesti religiose. Può essere solo o agire con un complice e, frequentemente, si spaccia per amico di qualche conoscente/parente.
I metodi maggiormente utilizzati dai truffatori sono quelli di fingersi dipendenti Enel, Inps, impiegati del Comune, assistenti sociali che, con scuse varie (quali la riscossione di cartelle esattoriali, controlli ai contatori del gas o della luce, controlli relativi alla posizione contributiva o pensionistica), raggirano i malcapitati facendosi consegnare soldi o sottraendo cose di valore. Spesso, approfittando di una momentanea distrazione, fanno entrare nell’abitazione altri complici che compiono il furto. Diffusa è anche la tecnica che consiste nel fingersi poliziotti, carabinieri e finanzieri che, sulle tracce di ladri, chiedono di entrare all’interno delle abitazioni per verificare se si siano verificati furti.
“Prevenire e difendere gli anziani da truffe, furti e raggiri è uno dei nostri impegni. Purtroppo, troppo spesso leggiamo e sentiamo parlare di reati contro gli anziani, questi dati ce lo confermano. Per questo abbiamo stilato un vademecum che aiuta a prevenire sia questo fenomeno che quello dei furti” spiega Omero Soffici, presidente di CNA Pensionati, l’associazione che in tutta la Città Metropolitana rappresenta e tutala oltre 11.200 pensionati.
Chiudere la porta a chiave e non lasciarla inserita nella serratura.
Non aprire a persone sconosciute che dicono di dover fare controlli vari se non prima di averne verificato l’identità chiamando l’ufficio da cui dipendono.
Non tenere denaro o oggetti preziosi in cassetti a portata di mano.
Portare borse o borselli dal lato interno del marciapiede, camminando rasente al muro. Se possibile, indossare la borsa a tracolla. Sul bus e al mercato tenere la borsa davanti, onde evitare borseggi; non mettere il portafogli nelle tasche posteriori.
In bicicletta non agganciare mai la borsa al manubrio. In auto posizionarla tra il sedile anteriore e quello posteriore e mettere sempre la sicura alle portiere.
Non parlare di operazioni di prelievo o deposito, specialmente quando nelle vicinanze ci sono sconosciuti che possono ascoltare.
Accreditare, se possibile, l’importo della pensione sul conto corrente. Suddividere il denaro prelevato in contanti in più tasche, mai nella borsa.
Non andare in banca o in posta all’apertura degli sportelli, evitando la confusione e la ressa. Se possibile, recarvisi in compagnia.
Utilizzare password che non siano termini di senso compiuto e slegate dalla vita privata (tipo la targa auto, il nome del proprio cane, il proprio nome, la propria data di nascita) e non scriverle da nessuna parte. Mantenere costantemente aggiornati i dispositivi utilizzati. Non lasciarsi ingannare da finti annunci di vincite e offerte varie.
Prestare la massima attenzione alle richieste di amicizia ricevute sui social network da uomini o donne che si presentano spesso come persone in difficoltà economica.
Effettuare acquisti solo su siti ufficiali che utilizzano protocolli di sicurezza che permettono di identificare l’utente.