Natale 2018, più toscani al ristorante ma la spesa ai riduce

Parla il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano.

Natale 2018, più toscani al ristorante ma la spesa ai riduce
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Le previsioni della Fipe-Confcommercio sulla ristorazione toscana durante le festività

 Natale 2018, più toscani al ristorante ma la spesa ai riduce

Più toscani andranno quest’anno al ristorante per Natale e Capodanno (oltre 355mila, il 9,5% rispetto al 9,4 dello scorso anno), a fronte di un costo medio di pranzo e cenone delle feste leggermente ridotto rispetto al 2017. È quanto prevede Fipe-Confcommercio Toscana.

 

Se infatti nel 2017 il prezzo medio del pranzo di Natale a menù tutto compreso era di 50 euro, quest’anno si scende a 45 euro di media, con proposte a prezzi più contenuti intorno a 30/35 euro. Sulla tavola continuerà a trionfare la tradizione: tra le pietanze che saranno servite non mancheranno i classici tortellini in brodo, il cappone, il carré di maiale e gli arrosti aromatizzati all’arancia, per finire con i classici dolci natalizi, da panettone a panforte e ricciarelli, integrati con qualche concessione alle sfiziosità a base di crema e cioccolato.

 

Per il cenone di San Silvestro il prezzo medio del menù tutto compreso sale a 65 euro, ma del resto sale anche il numero delle portate, che includono sempre pesce, bollicine e qualche concessione in più alle stravaganze culinarie. In generale, si va da un minimo di 60 euro a punte di 90 euro ed oltre.

 

Le prenotazioni in Toscana stanno andando piuttosto bene, in controtendenza rispetto al dato nazionale, che le vede invece un po’ in affanno rispetto al 2017”, dice il presidente della Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che per l’organizzazione dei pubblici esercizi ricopre a livello nazionale il ruolo di vicepresidente vicario, “ad una settimana dal Natale il 40% dei locali registra un andamento migliore rispetto allo scorso anno, il 60% uguale e solo il 10% parla di una flessione, ma conta di recuperare con il last minute. L’impressione, insomma, è che il clima di incertezza che si respira spinga le famiglie ad atteggiamenti più cauti. Ma la voglia di festeggiare resta forte e il ristorante si dimostrerà anche per le feste la ‘casa fuori casa’ degli italiani”.

 

I vantaggi di consumare i pasti delle feste al ristorante, in effetti, sono molti: “servizio completo, spazi più capienti per accogliere famiglie numerose e poi la comodità di non dover mettere a soqquadro casa per ospitare parenti e amici”. Così, per assecondare una tendenza che negli ultimi anni si sta consolidando, oltre il 60% dei locali toscani resterà aperto anche il giorno di Natale, l’80% a San Silvestro.

 

Chi preferisce le atmosfere più intime della casa ha dalla sua il contenimento della spesa: potrà organizzare un buon pranzo natalizio già con 20 euro a commensale, che arrivano a 25/30 per il cenone di fine anno con qualche specialità di pesce.

 

“I nostri locali sono pronti ad accogliere al meglio toscani e turisti”, sottolinea il presidente Cursano, “non solo con mise en place delle grandi occasioni e piatti di grande qualità, a base di prodotti selezionati del territorio, ma anche con proposte che vengono incontro alle esigenze più disparate: se infatti il 54% dei ristoratori punterà sul menù tutto compreso, gli altri offriranno ai propri clienti la possibilità di scegliere sempre liberamente dalla carta, che per l’occasione sarà integrata con alcune specialità. Poi molti daranno la possibilità di avere menù ridotti, nelle portate e nel prezzo, per i bambini”.

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