Il sindaco Giampiero Fossi: «Chiediamo perdono per quanto non abbiamo fatto, riscopriamoci Comunità»
La scomparsa improvvisa di carlotta santoni ha sconvolto l’intera città di Signa
La scomparsa improvvisa di Carlotta Santoni, ha sconvolto l’intera comunità di Signa. Carlotta aveva 38 anni e da tempo era affetta da un disturbo, una malattia che le logorava l’anima. Lunedì di due settimane fa, alla presenza di tantissime persone, si è tenuto l’ultimo saluto presso la pieve di Signa. Una cerimonia sentita e commossa, officiata dal pievano don Alessandro Tucci per «esprimere il nostro amore e consolare il nostro pianto, nella fede e nella speranza che la morte sia sempre aurora di vita eterna». Al termine della funzione toccante è stato l’intervento della sorella: «Carlotta - ha raccontato - era una ragazza molto bella, di rara intelligenza, una ragazza solare a cui piaceva ridere, stare in compagna ma aveva anche una parte più intima e nascosta, che celava dietro i suoi grandi occhi verdi da cerbiatta. Aveva un carattere ostico - ha proseguito - ma nascondeva dolcezza e sensibilità, per me e mio marito Samuel è stata importantissima, era un porto sicuro, un confessionale prezioso. Mia sorella sapeva scrivere bene, conosceva il linguaggio delle emozioni ed è stata una zia meravigliosa per i miei figli. Una persona presente, dal cuore grande e dall’animo buono, sempre pronta ad accogliere». Secondo la sorella oggi Carlotta ha raggiunto la pace e la luce che cercava, quella serenità che era capace di infondere alle persone alle quali voleva bene. «Un lutto impossibile da accettare - ha commentato a Bisenziosette l’amico Tommaso Gorini - a venire a mancare è stata una ragazza bellissima, una Geordie nostrana, tanto graziosa quanto sfuggente. Non c’era uomo o ragazzo che durante la sua giovinezza non venisse in qualche modo colpito, o ne restasse addirittura innamorato. Carlotta - ha spiegato ancora - aveva lavorato soprattutto nel mondo dello sport, il più delle volte d’inverno nella palestra dell’IperCoop di Lastra a Signa come insegnante di Fit Boxe e d’estate come istruttrice di Acqua Gym ma Carlotta non finiva qui le sue attività, svestiva velocemente i panni della sportiva al calare del giorno per vestire quelli di hostess nelle varie discoteche fiorentine. Ed il leitmotiv era sempre lo stesso: che si trattasse di una piscina o di una discoteca, l’accoglienza era il suo forte». Tutti coloro che l’hanno conosciuta hanno precisato come Carlotta avesse dentro di sé una forza della natura, anche quando la sua vita appariva sempre di più appesa ad un filo, sotto gli occhi di tutti. «Oggi - ha spiegato profondamente commosso il sindaco Giampiero Fossi - non porto solo l’ultimo saluto della comunità di Signa ma sento l’obbligo di chiedere scusa a nome dell’interna comunità. A Carlotta chiedo di perdonarci per quanto non abbiamo fatto, per ciò che non siamo riusciti ad essere. Signa deve riscoprirsi una comunità più unita di quanto non sia. Dobbiamo sentirci tutti più uniti e più forti, perché nessuno debba mai sentirsi solo, smarrito, perso. Possiamo e dobbiamo riscoprire tanti elementi che ci possano far stare insieme. Le lacrime che tutti noi oggi versiamo non devono essere un elemento consolatorio, non esiste consolazione, ma elemento di espressione e di affetto sincero. Siamo qui, riuniti insieme, come comunità». «Perdonaci Carlotta se non siamo stati abbastanza forti per sorreggerti o sensibili per capirti - ha aggiunto ancora Gorini - questa giovane ragazza ha lasciato un vuoto e allo stesso tempo un peso nel cuore di tutti noi ma non la dimenticheremo. Ha lasciato un segno, uno squarcio nel cuore che non svanirà».