Cosa riapre e cosa no dal 18 maggio. Il premier Conte illustra il “Decreto Riaperture”
Ecco cosa succederà da lunedì.
Cosa riapre e cosa no dal 18 maggio. Il premier Conte illustra il “Decreto Riaperture”
«I dati sono incoraggianti e ci confermano che gli sforzi collettivi hanno prodotto i risultati attesi. I numeri dei contagiati e dei decessi sono scesi, mentre è aumentato il numero guariti. Abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e sub intensiva, oltre che incrementato i controlli con tamponi e test sierologici. Infine, nei prossimi giorni sperimenteremo la nuova App “Immuni”. Siamo quindi in condizione di attraversare questa fase 2 con fiducia e senso responsabilità».Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’illustrare il Dpcm con le norme attuative del decreto legge varato nella notte e pubblicato nel pomeriggio di oggi (sabato 16 maggio) in gazzetta Ufficiale. Il nuovo decreto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta nella giornata di domenica 17 maggio.
SPOSTAMENTI
Da lunedì 18 maggio ci sarà il via libera agli spostamenti all’interno della propria regione, ossia sparisce l’autocertificazione e potremo uscire di casa anche per incontrare gli amici. Per potersi spostare liberamente tra le regioni bisognerà invece aspettare fino a mercoledì 3 giugno. Fino a quella data chi dovrà uscire al di fuori della propria regione dovrà presentare ancora l’autocertificazione. I motivi che giustificano i movimenti restano gli stessi che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi di isolamento: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, o per motivi di salute. Dal 3 giugno via liberi anche agli spostamenti da e per l’Unione Europea, senza l’obbligo di quarantena per chi entra in Italia. Rimangono in vigore le limitazioni agli spostamenti per chi è sottoposto alla quarantena e per chi ha sintomi riconducibili al Covid-19, che dovranno restare a casa. Resta comunque in vigore il divieto di creare qualsiasi tipo di assembramento.
«Sarà fondamentale anche in questa fase il dialogo con le Regioni ed Enti locali – commenta Conte -. Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio sulla base di flussi informativi puntuali e specifici che ci consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e di intervenire con misure restrittive mirate e specifiche. Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrebbe tornare a salire. Non possiamo permetterci di non ripartire».
RIAPERTURE
Da lunedì 18 maggio, nel rispetto delle linee guida per garantire la sicurezza approvate a margine del confronto Stato-Regioni, riapriranno:
- i negozi di vendita al dettaglio
- gli esercizi legati alla cura della persona: parrucchieri, barbieri e centri estetici
- bar, pub, ristoranti, gelaterie e pizzerie a patto che le regioni adottino protocolli di sicurezza e tengano sotto controllo la curva dei contagi. Lo stesso verrà applicato agli stabilimenti balneari
- i musei
Riprenderà anche lo svolgimento delle funzioni religiose, ma dovranno essere in ogni caso rispettate le misure anticontagio e le distanze di sicurezza interpersonali. Inoltre, il Governo ha dato il via libera allo svolgimento degli allenamenti degli sport di squadra.
La riapertura per le palestre, le piscine e i centri sportivi è prevista a partire dal 25 maggio. Infine, dal 15 giugno potranno riaprire anche teatri e sale cinematografiche.
Le singole regioni saranno libere di ampliare le misure o di attuarne di maggiormente restrittive sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica. «Servirà cautela e attenzione da parte di tutti in particolare in quelle regioni come la Lombardia che presenta un rischio moderato e un livello ancora alto di saturazione delle terapie intensive, sebbene in discesa – ha spiegato il premier Conte -. Sono consapevole che per alcuni settori riaprire non significa ripresa economica. Sono anche consapevole che il Decreto Rilancio, nonostante i 55 miliardi stanziati, non potrà essere la soluzione a tutti i problemi che stiamo vivendo. Nelle prossime ore ci dedicheremo al decreto sulle semplificazioni, per rendere più chiari e trasparenti alcuni passaggi amministrativi, così da accelerare a costo zero la crescita economica e sociale».