ARRESTATI

Prato, ubriachi infastidiscono clienti di un locale poi aggrediscono con calci e pugni gli agenti

A chiamare le forze dell'ordine il titolare di un esercizio commerciale di Piazza del Mercato. I due giovani responsabili sono stati arrestati

Prato, ubriachi infastidiscono clienti di un locale poi aggrediscono con calci e pugni gli agenti
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In evidente stato di alterazione a causa dell'alcol ingerito, infastidivano i clienti di un locale di Piazza del Mercato a Prato, in quel momento particolarmente affollato anche per il contemporaneo svolgimento nello stesso luogo straordinario di prodotti agricoli e la manifestazione "Una zampa per amico". Per questo, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Prato sono intervenuti nel pomeriggio del 28 settembre scorso, dopo la segnalazione del titolare dell'esercizio commerciale.

I soggetti individuati dagli agenti sono risultati essere due giovani stranieri rispettivamente di 21 e 29 anni. Entrambi erano gravati da pregiudizi di polizia ed uno di loro era sprovvisto di permesso di soggiorno e senza fissa dimora.

Cosa è successo

Durante il controllo, dopo essersi inizialmente mostrati disponibili ad allontanarsi dal posto, hanno improvvisamente inveito contro i militari, aggredendoli con calci e pugni, poi bloccati anche con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Firenze, impegnati nella suddetta manifestazione. Sul posto è intervenuta in seguito anche una volante della Questura di Prato e i militari dell’Esercito Italiano impegnati nell’operazione “Strade Sicure”, viste le difficoltà nel controllare i due esagitati, poi accompagnati in Caserma, dove sono stati trattenuti in camera di sicurezza.

I due sono stati arrestati  per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e per entrambi è scattata la misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria. Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, per cui la responsabilità dell’indagato dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento e lo stesso deve ritenersi innocente fino ad intervenuta sentenza definitiva di condanna.

 

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