I due francesi uccisi a Scopeti

Mostro, svolta sull'ultimo delitto. "Ora rifacciamo il processo"

Dopo i test di entomologia per l'avvocato Mazzeo "non esistono i compagni di merende"

Mostro, svolta sull'ultimo delitto. "Ora rifacciamo il processo"
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Ancora clamorose novità sul Mostro di Firenze.  L'esperimento giudiziale fatto in questi giorni alla piazzola di Scopeti, dove i due francesi poi assassinati - Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili - avevano piazzato la loro tenda, potrebbe demolire la versione raccontata da Giancarlo Lotti - il cosiddetto “compagno di merende” di Pietro Pacciani - e spianare la strada verso la revisione della condanna di Mario Vanni, come chiesto dal nipote del postino di San Casciano.

La ricreazione della scena del delitto

Nei giorni scorsi, nella radura di Scopeti è stata montata una canadese molto simile a quella della coppia di turisti. Dentro è stata posta della carne che, con il passare delle ore, ha iniziato il suo normale decorso: due entomologi hanno quindi osservato, cronometro alla mano, l'arrivo di larve e mosche. Una fauna cadaverica che sarebbe paragonabile a quella presente sul cadavere della vittima, stando alle foto delle autopsie. 

Il giallo sulla data dell'omicidio

Secondo l'esame di parte, l'omicidio sarebbe avvenuto prima dell'otto settembre, il sabato sera o addirittura il venerdì e, dunque, Lotti avrebbe mentito.  I risultati smenitrebbero in maniera categorica le dichiarazioni del teste oculare, secondo Fabiola  Giusti che, con Stefano Vanin, due luminari dell'entomologia forense - scienza che quarant'anni fa non era ancora sviluppata al livello di conoscenze attuale - ha ricreato, nello stesso luogo e nei medesimi giorni del mese, l'ambiente in cui, nel primo pomeriggio di lunedì 9 settembre, il cercatore di funghi Luca Santucci s'imbatté per caso nei due cadaveri.

La richiesta di rifare il processo a Genova

Adesso gli avvocati Valter Biscotti e Antonio Mazzeo, con la relazione dei loro consulenti, depositeranno entro l'anno la richiesta di revisione del processo che si concluse con la condanna di  Vanni. Il tribunale competente è quello di Genova, che in passato -  correva l'anno 2004 - aveva già respinto una richiesta analoga presentata dal difensore di allora di Vanni, l'avvocato Nino Filastò.

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Le differenze rispetto al passato

Ma oggi, oltre alla consulenza dei due luminari dell'entomologia,  l'istanza potrebbe essere corredata da altri elementi che sbugiardano  il pentito dei delitti del mostro, come ad esempio il taglio sulla  tenda: secondo i legali, potrebbe essere uno strappo, non provocato da una lama come invece raccontò Lotti.

Le parole dell'avvocato Mazzeo

"Nè Pacciani, nè Vanni, nè tantomeno Lotti sono gli autori di questi ultimi delitti del Mostro di Firenze" dice l'avvocato Antonio Mazzeo del foro di Pistoia che difende gli eredi di Mario Vanni. "Stando agli ultimi fatti, siamo di fronte a un elemento decisivo per chiedere la revisione del processo perché una delle cose che Lotti ha sostenuto fino alla morte è che tutto era avvenuto l'otto settembre". "A noi - conclude l'avvocato - interessa mettere in discussione la condanna dei compagni di merende. Non esistono i compagni mostri che lavorano su commissione, l'autore era uno solo e non è nessuno di quelli che sono stati condannati".

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