Airbnb a Firenze, il giudice dà ragione a chi affitta
Un condominio del centro si era rivolto al Tribunale citando un regolamento interno che però rappresenterebbe una limitazione alla proprietà
[nk-video player-id="default" video-id=""Mentre Palazzo Vecchio porta avanti la battaglia contro gli Airbnb, attraverso una norma che blocca nuovi alloggi nell’area Unesco un condominio aveva provato ad adire le vie legali ma è uscito adesso sconfitto dal palazzo di giustizia cui si era rivolto.
La richiesta di un risarcimento per perdita di... pace
Il caso è quella di un condominio in via Cavour, a due passi da piazza San Marco. I residenti nel palazzo a un tratto si sono visti costruire due appartamenti per turisti, gestiti dalla stessa società. Nonostante fosse stato firmato un regolamento che imponeva alle case di avere un uso residenziale o al massimo di studi professionali privati. Insomma, per loro quell’attività era illegittima. Così hanno chiesto al tribunale di riconoscere "a violazione del regolamento condominiale" visto la nascita di un esercizio di attività alberghiera non consentita. O comunque di ricevere un risarcimento data la perdita di pace e di sicurezza.
La pronuncia del giudice
il giudice ha respinto le richieste dei due residenti, ritenendo del tutto valida l’azione imprenditoriale. "Il divieto di esercitare una determinata attività all’interno di un appartamento, come quella di affittacamere, self catering apartments, etc. - scrive il tribunale - rappresenta una limitazione alle facoltà di godimento incluse nel diritto di proprietà immobiliare". I residenti del palazzo avevano portato anche alcune foto, secondo loro come prove: ombrelli e cartoni abbandonati nell’androne, porte lasciate aperte. Troppo poco per avere un peso nel giudizio.
Palazzo Vecchio rimarca le differenze
La replica di Palazzo Vecchio: “Confermando l’impegno della nostra amministrazione nel mettere in campo attraverso il piano urbanistico una disciplina per arginare un fenomeno che sta intaccando il tessuto sociale e urbano della nostra città – ha commentato l’assessore al Turismo Jacopo Vicini - è evidente come un regolamento condominiale abbia una valenza ben diversa rispetto a quella che può avere una legge. Questo episodio, quindi, sottolinea ancora una volta la necessità e l’urgenza di una normativa nazionale ed europea che regolamenti il mercato degli affitti brevi".