CRISI MANIFATTURIERA

Lucca terza città d'Italia per calo di artigiani: gli allarmanti dati delle province della Toscana

Livorno è l'unica provincia toscana la cui decrescita resta sotto il -20%. Molteplici le cause che comportano questa crisi

Lucca terza città d'Italia per calo di artigiani: gli allarmanti dati delle province della Toscana
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Il numero degli artigiani in Italia è in costante diminuzione. Un declino che porta con sé un ventaglio di conseguenze negative sotto diversi fronti: dall'urbanistica al benessere psicofisico. A lanciare l'allarme è l'analisi della Cgia di Mestre - basata sui dati Inps e Infocamere/Movimprese - che avverte: nei prossimi anni sono a rischio manutenzioni e riparazioni.

Il fabbro

Il declino degli artigiani in numeri

Nel 2012 si contavano circa 1.867.000 artigiani, ma nel 2023 questo numero è sceso a 1.457.000, una perdita di quasi 410.000 unità, con 73.000 solo nell’ultimo anno.

Anche il numero delle aziende artigiane attive è in forte calo. Nel 2008, anno di massimo storico, le imprese artigiane in Italia erano 1.486.559, ma nel 2023 si sono ridotte a 1.258.079. Questa contrazione è visibile anche nel tessuto urbano, dove molte botteghe artigiane stanno scomparendo.

Cosa sta succedendo?

Le cause di questa crisi sono molteplici. L’invecchiamento della popolazione artigiana, la mancanza di ricambio generazionale, la concorrenza della grande distribuzione e del commercio elettronico, l’aumento dei costi di affitto e delle tasse hanno portato molti artigiani a chiudere le loro attività.

Anche i consumatori hanno contribuito a questa situazione, adottando un modello di consumo basato su prodotti usa e getta e preferendo articoli standardizzati, spesso acquistati online.

Questo fenomeno è aggravato dalla svalutazione culturale delle professioni manuali, che ha allontanato molti giovani dall’artigianato.

Artigiani toscani in strada
Artigianato toscano

La situazione in Toscana

Una diminuzione di artigiani che non fa sconti a nessuna regione. Anche in Toscana - dove pur storicamente hanno sede numerosi centri manifatturieri di rilevanza internazionale - il declino è visibile ad occhio nudo.

Siamo passati dai 159.735 artigiani presenti nel 2012 ai 120.675 del 2023, una decurtazione del -24.5%. Una netta flessione che piazza la Toscana al quinto posto della classifica delle regioni con maggiore decrescita, dietro ad Abruzzo, Marche, Piemonte e Umbria.

Anche nella classifica provinciale la Toscana occupa purtroppo un posto "di rilievo". Sul gradino più basso del podio infatti troviamo Lucca la cui flessione negli ultimi 10 anni è stata del -30.8% (da 19.447 a 13.463 artigiani).

Nella "flop 10" anche Massa Carrara, al non posto, con una decrescita del -28.8%. Col -27.1% troviamo Pistoia al 16°, scendendo al 27° ecco Siena (-24.8%), seguono Arezzo al 33° con il -24% e Prato al 37° con il -23.8%.

Il capoluogo Firenze "contiene i danni" al 48° con comunque un vistoso -23.2%. Meglio ancora Pisa al -22% (54° piazzamento) e Grosseto, 77° posto con il -20%. L'unica città toscana la cui decurtazione degli artigiani è stata inferiore al -20% è però Livorno, all'83° posto con il -19.2% - su 103 totali - nella classifica delle province italiane sulla flessione del numero di produttori di manufatti.

Le classifiche complete

Sul nostro portale nazionale NewsPrima potrete consultare tutti i dati sulla flessione degli artigiani nel nostro Paese

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