Firenze, inchiesta sui ristoranti: sequestrati beni per 2 milioni, anche due Ferrari
Nuovi sviluppi dell'inchieta sui "Re della bistecca": nel mirino della Gdf altri 14 locali
Beni per circa 2 milioni di euro, fra i quali due Ferrari, sono stati sequestrati stamane (10 luglio) dalla Guardia di Finanza, nell'ambito di un'indagine della Dda di Firenze su un'associazione per delinquere, costituita da cittadini albanesi e italiani, finalizzata all'appropriazione indebita aggravata e all'autoriciclaggio, e dedita all'acquisizione di locali di ristorazione nel centro turistico di Firenze.
Sequestrate anche due supercar
Oggetto del decreto di sequestro preventivo sono auto di lusso (due Ferrari del valore di 600.000 euro), denaro contante per un ammontare pari a 476.200 euro, collane, bracciali d'oro, preziosi e quote di società di due srl con sede a Firenze, proprietarie del ramo di azienda di un ristorante e di un bar-gelateria-caffetteria.
Il precedente di maggio
A maggio erano stati perquisiti altri otto locali, tutti del centro di Firenze che fanno capo a due imprenditori della ristorazione, Eluert Kamami, albanese 40enne, e il fiorentino Alessandro Bigi, 49 anni, che a dicembre era tra l'altro diventato presidente dell'Ischia Calcio.
Secondo l’accusa i due imprenditori avrebbero speso sulla piazza di Firenze dal 2013 alla fine del 2022 10 milioni di euro pur avendo un reddito insufficiente. Nel corso delle perquisizioni della scorsa primavera erano stati trovati nella cassaforte di Bigi 255 mila euro in contanti, in casa di Kamami altri 186 mila euro.
Tutti i locali perquisiti dalle Fiamme Gialle
Nel mirino della Guardia di Finanza di Firenze ora sono finiti molti altri locali. In particolare: l’ Osteria del Proconsolo e la Braceria dei tre amici in via del Proconsolo, l’Osteria del fiore in Piazza Duomo, la Casa del vinsanto in via Porta Rossa, l’Osteria da Caterina in via Ghibellina, l’osteria Le pietre e il Caffè della Galleria in piazza Pitti, la Tenda rossa in via dei Magazzini, il Borgo Saccardi in via delle Padule, il Museo della bistecca in via dei Lamberti, il Cimatori 30 in via dei Cimatori, i tre Pepi in via dell’Anguillara, l’osteria San Fiorenzo in Borgo dei greci e il Caminetto in via dello Studio.
I ristoranti sarebbero stati acquistati in parte con denaro proveniente dalla gestione in nero. Il provvedimento disposto dal gip ha interessato le province di Firenze, Napoli e Modena.