Firenze, cade il divieto di affitti brevi nell'area Unesco. Ma Funaro e Nardella rilanciano
Giudicata cessata la materia del contendere per via dello stralcio della variante urbanistica nel Piano operativo. La replica di Palazzo Vecchio
E' arrivata la tanto attesa sentenza del tribunale amministrativo sul ricorso contro la delibera urbanistica di Palazzo Vecchio sugli affitti turistici brevi, con il divieto di destinare a tale scopo nuovi immobili nell’area Unesco del centro storico della città. E non contiene buone notizie per Palazzo Vecchio.
Cade il divieto di affitti brevi nel centro storico
Giudicando cessata la materia del contendere per via dello stralcio della variante urbanistica (in cui era contenuto il divieto) nel piano operativo pubblicato nel maggio scorso dal Comune, il Tar ha infatti fatto cadere il divieto di affitti brevi nell’area Unesco del centro di Firenze che aveva voluto l'ex sindaco Dario Nardella.
"No a regole contraddittorie"
“La pianificazione urbanistica richiede scelte univoche e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie – scrivei il Tar riguardo allo stralcio della variante nel piano operativo - la cui composizione finirebbe per restare affidata a criteri arbitrari e incerti riallineamenti futuri”.
Con l’approvazione del piano operativo - scrive ancora il Tribunale Amministrativo - debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall’adozione della variante al regolamento urbanistico e, con essi, l’interesse all’impugnazione. Il ricorso va, pertanto, dichiarato improcedibile con assorbimento di ogni ulteriore questione processuale e di merito".
La battaglia (persa) di Nardella che replica
Quella sugli affitti brevi è stata la grande battaglia dell’ex sindaco Dario Nardella, che voleva dare uno stop al boom degli immobili messi a rendita tramite le opportunità del turismo breve. Oggi l'ex primo cittadino non ci sta. “La strada indicata da Firenze sul blocco degli affitti brevi nel centro storico cittadino è quella giusta: il Tar non entra nel merito e non dichiara illegittima la delibera del Comune. Dunque nessuna bocciatura da parte dei giudici amministrativi. Al Parlamento europeo siamo già al lavoro con deputati di diversi Paesi per chiedere al più presto la definizione di regole comunitarie”.
“La sentenza del Tar Toscana di oggi - aggiunge Nardella - non pregiudica minimamente il percorso iniziato con coraggio e innovazione, anzi, crea le condizioni perché il modello fiorentino diventi modello nazionale ed europeo. Il fenomeno degli affitti turistici brevi interessa quasi tutte le città europee, da Firenze a Barcellona, da Roma ad Amsterdam, e sta determinando un pericoloso allarme sociale".
L'appoggio a Funaro, che interviene subito
Ovvio quindi che lo stesso ex sindaco si dica pronto ad appoggiare Sara Funaro che ha preso il suo posto a Palazzo Vecchio. "Bene fa la sindaca a ribadire l’intenzione di andare avanti nel percorso iniziato durante la scorsa legislatura, saremo al suo fianco. Intanto, al Parlamento europeo siamo già al lavoro con deputati di diversi Paesi per chiedere al più presto la definizione di regole comunitarie". conclude Nardella.
Anche la sindaca è infatti intervenuta. "Andiamo avanti senza indugio - ha detto la prima cittadinia di Firenze Funaro - nella prima seduta utile della giunta porterò l’approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi. Rimane l’inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d’arte come Firenze. Continuerò a chiedere al governo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti”.
In tanti si opposero alla delibera
La norma in Consiglio comunale, lo scorso 2 ottobre, era passata con il voto favorevole di Pd e Lista Nardella e quello contrario invece di Italia Viva. Favorevoli al momento del voto anche Sinistra Progetto Comune, il gruppo misto (con Andrea Asciuti) e il capogruppo del M5S Roberto De Blasi. Contrari, oltre al partito di Matteo Renzi, anche il centrodestra e il gruppo Centro. Ma subito erano partite le contromosse. A schierarsi contro la delibera Codacons, Confedilizia, Apartments Florence insieme a Property Managers Italia che a suo tempo spiegarono di aver dato mandato con altri 30 esponenti, tra persone fisiche e giuridiche ai propri legali “di adire un ricorso al Tar contro la mossa che definirono antidemotratica del Comune di Firenze.
E Palazzo Vecchio parla di cortocircuito
La sentenza del Tar Toscana, fa inoltre sapere attraverso una nota Palazzo Vecchio, non annulla la variante del Comune di Firenze per lo stop agli affitti brevi e non entra nel merito del lavoro fatto dal Comune e della legittimità della delibera, ravvisando solo un "non condivisibile cortocircuito tra i due strumenti urbanistici, variante adottata al Ru e Po approvato ma non ancora efficace".