IL PROGETTO

Mancano giovani nell'agricoltura: in Toscana bandi per 40 milioni per favorire il ricambio generazionale

"Favorire l'insediamento dei giovani nelle imprese agricole: sarà questo uno dei nostri principali obiettivi", ha dichiarato Saccardi

Mancano giovani nell'agricoltura: in Toscana bandi per 40 milioni per favorire il ricambio generazionale
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"Tra scambio e ricambio generazionale: idee per i giovani agricoltori". Questo il nome del convegno organizzato dal Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze in cui si è messo l’accento sulla questione della mancanza di turn-over in agricoltura, un fenomeno diffuso in tutta l’Unione Europea.

Favorire l'insediamento dei giovani nel settore

In Italia la situazione è diventata particolarmente critica specie nel Centro e nel Nord-Est. Un quadro cui la Regione Toscana ha risposto anche attraverso gli interventi nell'ambito di Giovanisì, il progetto per sostenere l'autonomia dei giovani.

"Favorire l'insediamento dei giovani nelle imprese agricole: sarà questo uno dei nostri principali obiettivi e vi destineremo in totale 40 milioni di euro. Un investimento per sostenere il ricambio generazionale e venire incontro a una delle delle maggiori necessità e sfide per il settore, sia per incentivare il mantenimento della competitività sia per garantire un futuro più sostenibile", ha detto nel suo intervento durante il convegno la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi.

In Toscana, dall’ultimo censimento dell’agricoltura, emerge che le aziende condotte da imprenditori agricoli con una età inferiore a 41 anni sono solo il 9% del totale. Di fatto la senilizzazione degli imprenditori agricoli (due terzi dei conduttori agricoli, infatti, hanno più di 60 anni), continua a costituire un limite per la competitività e l'innovazione facendo perdere potenzialità al settore agricolo: la scarsa presenza di giovani in agricoltura è un elemento negativo per gli effetti che ne derivano anche in termini di abbandono del territorio con conseguenti riduzioni delle attività economiche e perdita di dinamicità imprenditoriale delle aree rurali.

"Per questo nella nuova programmazione FEASR, il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale 2023-2027 – ha proseguito Saccardi - , in continuità con la programmazione precedente, la strategia per i giovani in agricoltura e il ricambio generazionale sarà realizzata in Toscana principalmente proprio attraverso il sostegno per l'insediamento dei giovani nelle imprese agricole. Destineremo a questo intervento risorse pari a circa il 5,3% sul totale della spesa pubblica dello sviluppo rurale per la Toscana, contro il 4,3% a livello nazionale. E con il prossimo bando, che uscirà entro fine luglio 2024, per il primo insediamento da parte dei giovani semplificheremo l’accesso alle risorse. L’occasione di oggi ci consentirà di confrontarci con le altre Regioni, con le Università ma soprattutto con le associazioni dei giovani imprenditori agricoli per comprendere al meglio come facilitare il ricambio generazionale, anche in vista dei prossimi bandi che si susseguiranno nella programmazione 2023-2027".

"In agricoltura – ha concluso Saccardi – i giovani sono importanti perché sono “digitali”, hanno maggiore propensione all'innovazione, sono orientati alla multifuzionalità e sono capaci di fare rete, di diversificare le fonti di reddito e produrre valore per il territorio. Sono attenti all’ambiente e credono nei valori dell’agricoltura sostenibile. Per questo contribuiscono alla coesione socioeconomica delle zone rurali e rappresentano la chiave per costruire l'agricoltura futura".

Al convegno è intervenuto Roberto Berutti, membro del gabinetto del commissario europeo all'agricoltura Janusz Wojciechowski, che ha portato i saluti della Commissione e sottolineato l'importanza dei fondi europei dello sviluppo rurale per sostenere l'agricoltura e il ricambio generazionale. Berutti ha inoltre evidenziato come occorra ribadire maggiormente il ruolo positivo degli agricoltori per il presidio del territorio, la preservazione dei beni pubblici e la sicurezza alimentare, dando continuità anche in futuro alle politiche agricole comuni.

La banca della Terra

Per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura e superare la limitazione legata alla disponibilità dei terreni nel 2013 è nata la "banca della Terra" della Regione Toscana: uno strumento innovativo promosso dall’amministrazione regionale e gestita da Ente Terre strutturata come un inventario completo e aggiornato dell'offerta dei terreni e delle aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per operazioni di affitto o di concessione.

Lo strumento ha l'obiettivo di mettere a disposizione terreni, fabbricati a uso rurale e aziende agricole a chi ne ha la necessità, con una priorità rivolta proprio ai giovani (ma non solo).

L'accesso alla terra è considerato uno dei principali fabbisogni dei giovani agricoltori. L'investimento iniziale in capitale fondiario sicuramente rappresenta un ostacolo per l'avvio di nuove imprese o l'ampliamento delle esistenti, considerato che necessita spesso di ingenti somme.

Ad oggi 68 giovani hanno ottenuto l’assegnazione dei beni messi in banca della terra, dei 162 lotti complessivamente assegnati (pari al 42%). Si parla di 4.405 ettari di terreno  assegnati a giovani (44,5%).

La Toscana tra le prime regioni per presenza di imprenditrici donne

Nel Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2022 la Regione Toscana ha posto molta attenzione al tema del ricambio generazionale in particolare con la pubblicazione di quattro bandi per il sostegno all'insediamento di giovani nelle imprese agricole. Con i quattro bandi usciti nel 2015, 2016, 2019 e 2022 sono stati finanziati circa 1000 giovani, per un contributo concesso totale di circa 117 milioni di euro.

Importante, la valorizzazione della componente imprenditoriale femminile, tutt’altro che esigua. L’incidenza delle imprenditrici agricole in Toscana è aumentata rispetto al 2010 e è oggi il 32% del totale (circa 16mila aziende), un dato che colloca la Toscana tra le prime regioni in Italia per il ruolo dell’imprenditorialità femminile in agricoltura.

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