Grosseto, neonato muore di meningite. Lo strazio della famiglia
La madre, che viveva a Orbetello, su Facebook: "Dolore devastante ma dobbiamo superarlo anche per il piccolo Giovanni Maria"
Tragedia per una coppia di origine sarda che si era trasferita a Fonteblanda, nel comune di Orbetello (Grosseto). Una meningite, comparsa con una febbre alta che non scendeva mai, è stata fatale per un neonato di appena sei mesi.
Giovanni Maria Pira è morto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: ci era arrivato con un volo urgente dalla Toscana.
Il piccolo ha lottato per venti giorni in un reparto specializzato del nosocomio capitolino, ma non ce l'ha fatta: lascia una sorellina, Biancamaria, in tenera età, e i due genitori anch'essi tuttora giovani. Sono Pietro Pira, allevatore ovinicolo ad Albinia, sempre nel comune di Orbetello, e Antonella Argiolas, praticante avvocato.
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La morte del bambino nonostante la corsa in ospedale
Il piccolo si era sentito male qualche settimana fa, manifestando una febbre molto alta. Lo hanno portato in ospedale e poi lo hanno trasferito al Bambin Gesù di Roma con la diagnosi di meningite, dopo quasi tre settimane di sofferenza, concluse nel modo peggiore: per il piccolo infatti non c'è stato niente da fare nonostante le cure.
I funerali a Fonteblanda
Ora i due paesi dei genitori, che vivevano in Toscana per lavoro, si stringono in un abbraccio affettuoso alla famiglia del piccolo. I funerali si svolgeranno giovedì 20 giugno, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti a Fonteblanda.
Lo sfogo della madre su Facebook
La madre del piccolo, Antonella Argiolas, ha affidato il ricordo del suo piccolo a un post su Facebook. "Un Angelo è voltato in cielo. Il nostro Angelo. Sei mesi fa Giovanni Maria ci aveva dato la gioia di diventare per la seconda volta genitori, oggi ci ha lasciato, dopo venti giorni di sofferenza, in cui gli abbiamo dato il nostro amore e lui ci ha donato il suo. Il dolore è devastante e non sarà facile far capire a Biancamaria perché il suo fratellino non c’è più e perché siamo stati tutti chiamati a questa prova di grande sofferenza. In questi giorni difficili ci siamo spesso domandati perché proprio noi e se sia giusto che il nostro bambino abbia dovuto soffrire così tanto. Non abbiamo purtroppo una risposta, se non la rassegnazione ad un evento in cui tutti i sanitari hanno tentato di fare il meglio per lui ed in cui parenti, amici e conoscenti ci sono stati vicini. Sarà una prova dura da superare, ma dobbiamo riuscirci, per noi, per Biancamaria e nel ricordo di Giovanni Maria che sarà e resterà sempre con noi. La sua presenza non svanirà e resterà per sempre il nostro bambino, il nostro angelo nel cielo! Da oggi una stella in più brillerà nel firmamento celeste e se esiste un Paradiso dei bambini lui sarà lì ad aspettarci, perché un giorno ci rincontreremo. Non so se in quel Paradiso si crescerà così come nel nostro mondo, ma siamo sicuri che se ciò dovesse avvenire quel giorno lo riconosceremo, perché il legame forte che esiste tra un figlio e un genitore non può essere spezzato da nessun evento e lo stringeremo forte a noi come abbiamo fatto nel nostro ultimo giorno insieme".