4 albanesi nei guai

"Arancia meccanica" a Pistoia con anziani picchiati e derubati: chiesti 9 anni per i banditi

"Erano in quelle zona solo per depredare le piantine" la linea difensiva dei difensori

"Arancia meccanica" a Pistoia con anziani picchiati e derubati: chiesti 9 anni per i banditi
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La notte del 26 gennaio del 2023 era stata una notte da "Arancia Meccanica" con botte e paura a Chiesina Montalese (Pistoia), nella piana di Agliana. "Muoviti a darci tutti i tuoi soldi e il tuo oro altrimenti ti ammazziamo. Se vuoi restare viva, fai veloce, apri la cassaforte se non vuoi morire". Sono alcune delle frasi pronunciate alle anziane vittime, dai rapinatori, che poi per farsi consegnare contanti e preziosi, non avevano appunto esitato a usare la violenza.

Il commando in fuga nei campi

A seminare terrore una banda di malviventi che, a volto coperto e armati, nel giro di un’ora erano riusciti ad entrare in due case, portando via oro, gioielli e contanti, minacciando di morte e poi prendendo a sprangate tre anziani che vi abitavano e il figlio di uno di loro.   Poi erano stati inghiottiti dal buio e dal silenzio dei campi. Ma i loro spostamenti sono stati intercettati nell’ambito delle indagini che i carabinieri avevano avviato su una serie di furti nelle aziende della zona, in un'inchiesta  denominata "Acero rosso".

I quattro albanesi accusati di rapina e lesioni personali

Molte le intercettazioni telefoniche e ambientali che sono state usate nella ricostruzione di quei fatti, tutte ripercorse nell'aula del Tribunale di Pistoia dove si celebra il processo. Il pubblico ministero Leonardo De Gaudio, dopo un’articolata requisitoria pronunciata davanti al collegio presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli, ha chiesto la condanna a 9 anni per ognuno dei componenti della banda, accusati di rapina e lesioni personali. Si tratta Jozef Jaku, 32 anni, Vladimir Lleshi, 37 anni, Daniel Myrtaj, 22 anni e Pjeter Deda, 22 anni, tutti di origine albanese.

Le violenze su due anziani finiti in ospedale

Nella prima casa, i malviventi avevano trovato marito e moglie, 81 anni: lei ha riportato un trauma cranico e contusioni multiple, con una prognosi di 21 giorni. Nell’altra abitazione, c’era una donna di 91 anni, con il figlio: anche lei picchiata con violenza, era stata poi refertata al pronto soccorso sempre con una prognosi di 21 giorni.

"Volevano solo depredare le piantine"

Diversa la ricostruzione che hanno fatto in aula gli avvocati difensori, l’avvocato Antonio Bertei di Prato, l’avvocato Katia Dottore Giachino e l’avvocato Cristiano Toraldo. La linea sostenuta, infatti, è che il gruppo si trovasse quella notte nella zona dei vivai per depredare le aziende delle piantine di acero rosso, da cui il nome dell'operazione

. Ad inchiodare tutti le celle telefoniche che i loro cellulari hanno agganciato. I legali hanno chiesto l’assoluzione dall’accusa del reato di rapina per tutti.

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