AMORE E SPERANZA

Madre e figlia si riabbracciano dopo oltre quarant'anni: "Una felicità indescrivibile"

Valentina era stata data in adozione dalla madre Anna subito dopo la nascita. Il 24 marzo 2023 le due si sono incontrate per la prima volta

Madre e figlia si riabbracciano dopo oltre quarant'anni: "Una felicità indescrivibile"
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Anna e Valentina, madre e figlia, si sono incontrate davvero per la prima volta il 24 marzo 2023. Una storia di amore e di speranza che ha incrociato nuovamente i loro destini dopo oltre quarant'anni. Entrambe non avevano mai smesso di desiderare di ritrovarsi e con l'iniziativa della figlia - decisa a portare avanti la ricerca delle proprie radici come consente la legge italiana da ormai dieci anni - il lieto fine è diventato realtà.

La storia

Anna rimase incinta a soli quindici anni. Per questo fu osteggiata dal padre ma non dalla madre, la quale grazie all'aiuto di un'amica infermiera di Firenze, riuscì a farla arrivare dalla Calabria a Casa Speranza a Settignano, nel comune di Fiesole. Si tratta di una casa famiglia per ragazze madri tuttora esistente. La bambina di Anna venne data in adozione e la giovanissima madre tornò in Calabria per poi tornare a Firenze, una volta maggiorenne e grazie ancora all'aiuto della madre, per iscriversi al Conservatorio e diplomarsi.

La storia - pubblicata nel numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni - subisce poi un balzo temporale fino al 2014, quando Valentina, saputo che la legge italiana era cambiata, si era rimessa in moto nelle sue ricerche. La giovane, nel frattempo, era cresciuta all'interno di una bella famiglia adottiva, la quale peraltro aveva già tentato di scoprire chi fosse la madre biologica. Ricerche vane però, poiché sull'atto di nascita vi era scritto nata "da donna che non consente di essere nominata".

L'atteso incontro

Le ricerche di Valentina, intanto diventata anche madre a 34 anni, si chiudono in un lieto fine. Il 24 marzo 2023, come detto, vi è stato il tanto atteso incontro dopo oltre quarant'anni.

"C'è stata subito un'intesa bellissima - ha raccontato Anna, si legge sulle colonne di Toscana Oggi -. Un genitore biologico che ritrova un figlio dopo 30, 40 anni non può togliere nulla alla famiglia adottiva. È una felicità indescrivibile". Negli anni la madre aveva pensato spesso alla sua bambina ma sapeva che per legge non l'avrebbe potuta rintracciare.

"Per quanto una persona possa avere una storia di adozione felice - ha ammesso Valentina - a un certo punto della vita conoscere le proprie origini diventa un bisogno da affrontare. Questo presente ci permette di fare pace con un passato che inevitabilmente ha creato dolore a entrambe".

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