Verso le Comunali: Saccardi pronta a candidarsi e chiama la Del Re, che valuta l'uscita dal Pd
In casa Pd la partita in vista delle amministrative si complica e diventa complicata con Italia Viva che sembra voler correre da solo
E' un centrosinistra che si rincorre quello delle ultime ore dopo il voto quasi compatto dell’Assemblea del Pd che ha proclamato Sara Funaro, prossimo candidato sindaco a Firenze. Clima distensivo, invece, verso chi, come Cecilia Del Re spingeva per le primarie e non ha certo intenzione di mollare. Funaro ci ha provato a sciogliere il ghiaccio, con un abbraccio amichevole dopo il voto. Ma non sembra esserci riuscita.
"Sono state settimane difficili", ha detto intervistata ai microfoni di Italia 7, non nascondendo però il pensiero di uscire. "Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni e se ci sarà un'apertura - ha aggiunto, non escludendo appunto la possibilità che le strade con il suo partito possano concludersi.
"Stiamo valutando quale sia la strada migliore da percorrere", ha evidenziato. "Se ci sarà modo all'interno del Pd ancora, potremmo ancora camminare insieme. Se invece non ci riconosceremo più perché non abbiamo più la stessa visione di partito, allora vorrà dire che prenderemo strade diverse".
Intanto, cresce l'attesa in vista della conferenza stampa di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dove dovrebbe lanciare Stefania Saccardi come candidata sindaco a Firenze.
Saccardi: "Per me la politica è un gioco di squadra"
"La città si merita un’amministrazione sicura e solidale. – ha detto Stefania Saccardi a La Nazione – Dalla Multiutility all’aeroporto, dalla pulizia ai cantieri serve chi amministra bene, non chi vive di slogan. Io sono Stefania, Firenze mi conosce: sono stata in provincia, in comune, in Regione.
E quando c’è stato bisogno ho saputo fare passi indietro perché per me la politica è gioco di squadra. Ma questa città che non sistema le case popolari e le buche e mette decine di milioni per uno stadio rabberciato che non si farà mai, merita di cambiare passo".
E che sulla coalizione del centrosinistra, qualcosa da ridire lo ha avuto anche Francesco Casini, presidente provinciale di Italia Viva
"Leggiamo sulla stampa che sul potenziamento dell’aeroporto Sinistra italiana è per il NO categorico. Leggiamo che la quotazione in borsa della Multiutility non la vogliono. E c’è un veto su Italia Viva. Leggiamo in particolare che tutto questo è contenuto su un accordo tra Pd e Sinistra Italiana scritto e firmato, ma tenuto occulto. Non abbiamo capito: su quale programma questa coalizione PD-Sinistra dovrebbe governare Firenze e la città metropolitana?".
Proiettili che arrivano dritti ai Dem che cercano di distendere un clima già teso a sei mesi di distanza dal voto per le amministrative.
"Non ci sono veti" su Italia Viva. "Assolutamente no, nessuno li ha mai messi", ha detto il segretario fiorentino del Pd, Andrea Ceccarelli.
"La coalizione è aperta al contributo di coloro che vorranno condividere questo percorso". E' aperta, insiste "a chiunque voglia portare, nel rispetto delle comunità presenti, confrontandosi sui contenuti, il proprio contributo per la costruzione del programma".
Un territorio minato, quindi, che fa presagire mesi infuocati da un confine all'altro. D'altronde, Matteo Renzi, nella sua Enews era stato chiaro.
Matteo Renzi: "Questo non è il Pd pensato 15 anni fa"
Le bordate al Partito democratico arrivano via mail da Matteo Renzi.
"Dalla Sardegna di Soru alla mia Firenze il PD ha rottamato le primarie - scrive - Elly Schlein ha utilizzato le primarie per prendersi il partito e trasformarlo nella vecchia ditta. Chi ancora si ostina a credere che quello sia il Partito Democratico riformista e fedele alla propria storia merita tutta la mia ammirata solidarietà: non è più solo un problema di contenuti, dal reddito di cittadinanza alle incertezze sulla politica energetica.
Ormai il PD è davvero un’altra cosa non rispetto a quello che guidavo io, ma rispetto a quello che era stato pensato quindici anni fa.
Vorrei porre una domanda sincera agli amici delle E-News che sono iscritti ancora al PD: davvero questo PD vi sembra quello che avevamo sognato insieme? Non siamo noi che abbiamo tradito il PD andandosene, è chi resta che vive – legittimamente – un’altra esperienza. . In questi tempi di guerriglia ideologica serve molto parlare. E ascoltarsi".
Certo è che sarà una sfida tutta tra donne, fino all'ultima preferenza. Forse