Terremoto: ancora scosse nel Mugello. Ben 12 quelle nella notte, scuole di nuovo chiuse
In via precauzionale le Amministrazioni di Marradi e Palazzuolo sul Senio hanno deciso di non riaprire gli edifici scolastici
Prosegue lo sciame sismico nel Mugello. Oltre 12 le scosse nella notte che hanno portato di nuovo il comune di Marradi e Palazzuolo sul Senio a fare dietrofront sull'apertura delle scuole. Sono le stesse Amministrazioni a comunicarlo.
"Visto l'andamento dello sciame sismico di questa notte, in via precauzionale si predispone nuovamente la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale di Marradi per la giornata di oggi mercoledì 20 settembre".
Il Mugello è stato colpito da una scossa di magnitudo 4.9 lunedì 18 settembre 2023. Tanta la paura per i cittadini che si sono riversati sulle strade alle prime ore dell'alba. La terra però continua a tremare. Infatti, dalla mezzanotte alle 4 di stamani, mercoledì 20 settembre, sono state registrate almeno 12 scosse dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. In particolare sono due quelle più forti: di magnitudo 3.2 alle 00.50 e l'altra di magnitudo 3 alle 1.02.
Il sindaco di Palazzuolo sul Senio
"Siamo veramente tesi. Le scosse sono riprese con una certa intensità. E stanotte più gente ha dormito fuori di casa".
La conta dei danni
Sono oltre 450 le operazioni dei vigili del fuoco tra l'Emilia Romagna e la Toscana. Di queste 100 nell'area di Marradi.
L'ordine dei geologi: "Investire nelle indagini geologiche di supporto alla progettazione edilizia ed urbanistica"
"Gli investimenti in approfondimenti geologici consentono di progettare in funzione del tipo di sisma atteso per ogni determinata area e rappresentano un investimento per la sicurezza delle persone, su cui è necessario che l’amministrazione pubblica continui a concentrarsi senza arretramenti". E, secondo Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, «gli eventi sismici di Marradi (FI), con gli scarsi danni registrati, lo hanno appena dimostrato.
Nel momento in cui scrivo – dichiara - sono 222 le scosse sismiche che si sono verificate nella sequenza che va avanti dalla notte del 18 settembre nell’area di Marradi. Indipendentemente dalle cause che stanno generando questo rilascio di energia, una prima analisi porta a mettere in luce un importante aspetto, relativo ai danni che sono stati prodotti, molto limitati, in relazione alla magnitudo dell’evento principale.
L’evento di Marradi ci ha mostrato che particolari condizioni geologiche, come la presenza di ridotti spessori di materiale alluvionale poggianti su un substrato roccioso, o l’assenza di forti differenze in termini di velocità delle onde sismiche fra gli strati superficiali ed il substrato roccioso, determinano ridotti effetti di amplificazione locale dell’onda sismica. Di contro, Barberino ha evidenziato come forti contrasti di velocità fra strati profondi e superficiali, abbiano portato ad importanti amplificazioni del segnale sismico e di conseguenza uno scuotimento maggiore e danni rilevanti, pur con un terremoto di minore intensità.
Scoprire queste differenze è il lavoro dei geologi: ricostruire il modello geologico tridimensionale e caratterizzare ogni livello del sottosuolo in termini sismici e fisico-meccanici, è quello che da diversi anni viene fatto negli studi di microzonazione; si tratta di raffinate analisi finalizzate alla definizione delle caratteristiche dell’azione sismica, così da permettere al progettista di modellare le strutture ‘su misura’ in funzione del tipo di sisma caratteristico proprio di quella determinata area. È consequenziale, dunque, comprendere quanto sia strategica, dal punto di vista della sicurezza generale.
Sicuramente un investimento poco riconoscibile, ma dalla resa garantita, e ne è la prova provata l’evento di questi giorni a Marradi. In tal senso, e mi riferisco alle amministrazioni pubbliche, operando con una comunicazione efficace, gli investimenti in approfondimenti geologici, magari non daranno conforto al nostro senso estetico, ma sicuramente saranno di fondamentale importanza per mettere in sicurezza il cittadino".