Dove si guadagna di più in Toscana? Ecco quali sono le province più ricche
I dati provengono dal confronto delle retribuzioni medie annue lorde di tutte le province italiane
«Nessuno è povero quando può fare ciò che gli piace quando gli piace. A me piace tuffarmi nel denaro come un pesce baleno e scavarci gallerie come una talpa, e gettarlo in aria e farmelo ricadere sulla testa», diceva Paperon de’ Paperoni. Ma chi lo può davvero fare in Toscana? Ne dà una panoramica il report jobpricing che riporta gli stipendi medi. A salire sul podio sono i fiorentini, che non se la passano per niente male.
I dati nel dettaglio
E' Firenze la provincia dove si guadagna di più, con uno stipendio medio di 31.357mila euro all'anno. Seguita da Lucca (30.651), Livorno (29.350), Siena (29.313), Massa Cararra (29.260), Prato (29.168), Arezzo (29.127), Pisa (28.921), Pistoia (27.790), Grosseto (27.542).
Insomma, i fiorentini sono i più ricchi. Ma se allarghiamo lo sguardo alla regione, la Toscana si piazza al decimo posto tra le province più ricche. Si guadagna di più se si abita in Lombardia, ma anche in Liguria e Lazio.
Stp.medio | Diff. risp.media |
Class. gen. |
|
Firenze | 31.357€ | 104,9 | 17 |
Lucca | 30.651€ | 102,6 | 28 |
Livorno | 29.350€ | 98,2 | 45 |
Siena | 29.313€ | 98,1 | 46 |
Massa-Carrara | 29.260€ | 97,9 | 47 |
Prato | 29.168€ | 97,6 | 51 |
Arezzo | 29.127€ | 97,5 | 52 |
Pisa | 28.921€ | 96,8 | 55 |
Pistoia | 27.790€ | 93 | 72 |
Grosseto | 27.542€ | 92,2 | 77 |
TOSCANA | 29.884€ | -- | -- |
Stipendi medi lordi a confronto: la classifica delle regioni italiane
Come accade ogni anno, l'Osservatorio JobPricing realizza un dossier, chiamato JP Geography Index, nel quale, in base alle retribuzioni medie annue lorde, viene stilata una graduatoria delle province più ricche della nostra Penisola.
Ma se i ricchi crescono, lo è altrettanto per i poveri
Povertà assoluta ai massimi negli ultimi anni. A dirlo è l'Istat con il proprio report annuale. Il livello raggiunto dalla povertà assoluta nel 2021 (7,5%) è tra i più elevati dall’anno in cui si è iniziato a misurare questo indicatore. Guardando all’ultimo quinquennio, nel 2017 l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta era del 6,9%, in forte crescita sull’anno precedente (6,3%) e nettamente superiore a quella media del quadriennio precedente (2013-2016) quando risultava stabile e pari al 6,1%.
Nel Mezzogiorno, invece, l’incidenza della povertà familiare è rimasta stabile al 10%. La crescita della povertà assoluta ha riguardato maggiormente le famiglie nelle quali la persona di riferimento ha un’età compresa tra 45-54 anni; l’incidenza è cresciuta al 9,7% dall’8,3% del 2018; inoltre nel Nord l’incidenza della povertà per le famiglie residenti nella periferia area metropolitana è salita al 6,9% dal 5,4% del 2018.