emergenza medici

Guido Santini: un solo dottore per tutto il Casentino, 100 chilometri al giorno

In Toscana ne mancano almeno 200 e chi c'è spesso è costretto a turni estenuanti

Guido Santini: un solo dottore per tutto il Casentino, 100 chilometri al giorno
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L'emergenza c'è ed è tangibile: in Toscana mancano almeno 200 medici di famiglia, come ha riconosciuto anche l’assessore regionale Simone Bezzini. E quindi chi c'è a volte è costretto a sobbarcarsi aree e turni estenuanti.

E' l'esempio di Guido Santini, 31 anni, protagonista un annetto fa di un programma Rai di Massimo Gramellini, costretto a coprire 5 ambulatori nel casentino.

Guido Santini: un solo dottore per tutto il Casentino, 100 chilometri al giorno

Intervistato di recente il dottor Guido Santini, 31 anni, di esperienza ancora recente, è diventato una metafora della crisi, quella che in Toscana vede scoperti almeno 200 posti di medico di famiglia, come ha riconosciuto anche l’assessore regionale Simone Bezzini: 100 chilometri al giorno, circa 50mila all'anno.

«Mi alzo presto, poco dopo le sette, e alle otto comincia il mio orario che va avanti fino alle 20. Il telefono comincia a squillare subito. Mi chiamano di qua e di là. Ci vado nei momenti liberi dagli ambulatori: ne ho cinque, a Rassina, Chitignano, Chiusi della Verna, Talla e Faltona, che è una località nel pieno del Pratomagno e di Talla è una frazione, ma anche le altre sono tutte zone impervie, lontane dalla viabilità principale. Ricevo i pazienti mattina e pomeriggio, dal lunedì al venerdì ed appena ho finito salgo in macchina a parto per le visite a domicilio».

Ma non è finita qui, se il fine settimana, sabato e domeniche dovrebbero essere sempre liberi, non è effettivamente così che stanno le cose.

«Il sabato spesso se lo portano via le riunioni, che a volte vanno avanti per tutto il giorno. E poi ci sono le incombenze burocratiche che non siamo riusciti a sbrigare nel frullatore quotidiano dei giorni di ambulatorio e visita».

Insomma Guido Santini è l'esatto esempio di un medico che lavora in territori difficili.

«Mi è successo di dover ridurre fratture o fare altri interventi complessi a domicilio. Meglio di noi, semmai stanno i medici di famiglia delle città, che non devono percorrere decine di chilometri su strade impervie per raggiungere un ammalato».

Ma nonostante questo secondo il dottore 31enne le cose in Italia vanno meglio che in altre zone d'Europa.

«Sono stato in vacanza all’estero e lì, anche in paesi civili come la Francia e la Spagna, stanno peggio di noi. Nonostante tutto, la nostra sanità territoriale è ancora la migliore».

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