Reddito cittadinanza, Giani-Spinelli: "Condividiamo preoccupazione degli assistenti sociali"
“Un’iniziativa di questo tipo – dice Giani – in un momento estremamente delicato dal punto di vista economico e sociale, può generare non solo evidenti ed importanti criticità, ma anche episodi di violenza contro gli operatori e le figure di supporto più vicine ai cittadini. E’ un rischio concreto e deve essere arginato”
“Condividiamo la preoccupazione ed i timori espressi dalla Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali della Toscana riguardo alle possibili conseguenze dell’improvvisa e repentina sospensione del reddito di cittadinanza per molti dei suoi destinatari”, a dirlo il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli.
Reddito cittadinanza, Giani-Spinelli: "Condividiamo preoccupazione degli assistenti sociali"
“Un’iniziativa di questo tipo – prosegue Giani – in un momento estremamente delicato dal punto di vista economico e sociale, può generare non solo evidenti ed importanti criticità, ma anche episodi di violenza contro gli operatori e le figure di supporto più vicine ai cittadini. E’ un rischio concreto e deve essere arginato”.
“La forte pressione sui Servizi sociali territoriali che si è verificata immediatamente dopo il sms che ha annunciato la revisione dei criteri di assegnazione del reddito – continua il presidente - doveva essere prevista e gestita. In questo modo gli assistenti sociali si sono trovati esposti a aggressioni verbali o fisiche da parte di persone esasperate. Chiedo al Governo di rivedere le proprie decisioni, i tempi e le modalità alla luce anche di tutto questo; di valutare almeno una gradualità nella revisione del reddito, oltre ad un potenziamento dei servizi territoriali, per accompagnare i cittadini che non beneficeranno più del reddito di cittadinanza in un reale inserimento nel mondo del lavoro. Ricordiamo che stiamo parlando di persone, spesso con situazioni di vita critiche, per lo più sconosciute ai servizi sociali perché prese in carico da Anpal o dai centri per l’impiego, che per poter mantenere il Reddito di cittadinanza dovrebbero attivare il Supporto per la formazione e il lavoro pressi i servizi sociali in tempi strettissimi. Persone, appunto, non numeri o questionari, per cui la loro sorte non può esser decisa a tavolino senza valutare correttamente la complessità della situazione. Invito davvero il Governo a rivedere le proprie posizioni”.
Prosegue l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli: “Raccolgo con convinzione l’invito della Terza Commissione del Consiglio regionale ad attivarci per monitorare gli effetti della scellerata scelta del Governo Meloni di abolire il reddito di cittadinanza. A questo si aggiunga l’inaccettabile modalità con cui le famiglie hanno saputo che non avrebbero ricevuto più il sostegno a reddito: un sms che giustamente ha gettato i beneficiari nel panico e li ha costretti a rivolgersi ai servizi sociali dei Comuni, travolti dalle richieste”. “Avevamo già votato contro il decreto in Conferenza Stato Regioni – precisa Spinelli - e avevamo presentato degli emendamenti proprio per chiedere il rinvio dei termini, al fine di garantire concretamente la presa in carico sociale”.
“Promuoverò quanto prima un incontro tra la Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali e le direttrici dei servizi sociali delle tre ASL - conclude l'assesora - per avviare un monitoraggio sull’impoverimento delle famiglie e sulle condizioni di lavoro delle assistenti sociali, professione nevralgica del nostro sistema, ma che per operare in modo efficace ha necessità di strumenti e risorse adeguati, non certo di essere esposto a fronteggiare la tensione sociale fomentata dal governo”.