la protesta

Demolizione alle ex acciaierie: le case avvolte da una nube di polveri. Comune presenta esposto

"È inammissibile che un’azienda specializzata in questo tipo di operazioni non sia in grado di svolgere il proprio lavoro"

Demolizione alle ex acciaierie: le case avvolte da una nube di polveri. Comune presenta esposto
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Una nube nera e densa che ha letteralmente mangiato le case intorno. E' il risultato della demolizione alle ex acciaierie di Piombino. Sono i cittadini ad aver immortalato quei momenti in foto e video, chiamando in causa direttamente il Comune.

Tutto è successo ieri, 26 giugno 2023, quando nel corso dei lavori di smantellamento dell’ex area a caldo delle acciaierie una grande massa di polveri si è riversata sulle case vicine, generando legittimamente paura, preoccupazione e forte disagio.

Adesso il Comune annuncia ricorso

“Il Comune si è immediatamente attivato – dichiara il sindaco Francesco Ferrari - contattando i soggetti preposti alla tutela della salute e dell’ambiente affinché siano effettuati i controlli sul rispetto delle normative.

Considerata però la gravità dell’episodio abbiamo reputato necessario un atto di approfondimento più forte: presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per richiedere che l’autorità accerti quanto avvenuto, verificando la presenza di eventuali reati ambientali e contro la salute pubblica.

Scene come quella avvenuta ieri non possono più presentarsi. Piombino sta costruendo un futuro in cui la qualità della vita e la salubrità delle condizioni ambientali sono un elemento fondamentale: gli smantellamenti sono sicuramente un passo obbligato di questo percorso, ma prima di qualsiasi altra considerazione deve essere tutelata la sicurezza dei cittadini”.

“È inammissibile che un’azienda specializzata proprio in questo tipo di operazioni non sia in grado di svolgere il proprio lavoro in modo da non creare allarme e grave disagio per i cittadini e i lavoratori – dichiarano l’assessore alle Attività produttive Sabrina Nigro e l’assessore all’Ambiente Carla Bezzini - Le immagini impressionanti che abbiamo visto sollevano inoltre gravi dubbi sull’intero operato dei soggetti che le gestiscono.

Dopo i primi due episodi di alcuni mesi fa che avevano già sollevato timori, abbiamo affrontato il tema della sicurezza e della tutela della salute in riunioni e tavoli di confronto alla presenza degli enti preposti, dei sindacati e anche con un confronto diretto con l’azienda incaricata delle demolizioni. Nel corso di questi incontri ci sono state date assicurazioni sulla sicurezza della prosecuzione delle attività di demolizione, che fino ad oggi erano state rispettate.

Tra le garanzie, l’onere da parte dell’impresa di avvisare puntualmente nei momenti in cui fossero realizzate operazioni delicate, proprio perché molti impianti si trovano in prossimità del centro abitato. Sono state inoltre richieste più volte le necessarie tutele di salubrità e sicurezza anche per i lavoratori coinvolti nelle attività.

Oggi appare evidente che invece alcuni di questi impegni sono stati disattesi: per questo motivo chiederemo immediatamente un nuovo confronto urgente con JSW, la ditta appaltatrice e i rappresentanti dei lavoratori, perché deve essere fatta la massima chiarezza su quanto accaduto”.

Ma JSW si scusa

Le scuse sono arrivate in un comunicato diramato da parte di Jsw Italy a firma del vicepresidente esecutivo Marco Carrai, spiegando di aver "immediatamente contestato il fatto alla società appaltatrice F&R che, per dovere di cronaca, si associa alle scuse e assicura, in stretto contatto con tutti gli Enti di vigilanza, la massima professionalità per il proseguo delle operazioni".

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