Migranti, GeoBarents a Marina di Carrara con 196 persone a bordo e un bimbo di appena due mesi
Alcuni di profughi riportano segni di tortura. Ben 60 i minori
Sono 196, di cui ben 60 minori, i migranti sbarcati questa mattina a Marina di Carrara, tra cui anche un bambino di appena due mesi.
E’ il nono attracco di una nave umanitaria in Toscana nel 2023, il quarto per lo scalo carrarese.
I migranti erano stati soccorsi al largo della Tunisia. 47 i minori non accompagnati. Ad accogliere i migranti, anche una delegazione della Regione Toscana, guidata dalle assessore regionali Monia Monni (protezione civile) e Serena Spinelli (politiche sociali).
«Anche questa volta a causa della decisione del governo la nave è stata costretta a percorrere almeno mille km in più, aggiungendo almeno quattro giorni di navigazione” hanno evidenziato Monni e Spinelli. “Questa decisione – hanno poi detto le due assessore - rappresenta una ulteriore tortura rispetto a quelle che questi migranti portavano sulla pelle”.
“Queste persone – ha sottolineato Monia Monni - vengono dalle carceri della Tunisia. Medici senza frontiere ci ha detto che hanno evidenti segni di torture, ci sono donne incinte con gravidanze a rischio, c'è un bimbo di due mesi, e un gran numero minori, anche non accompagnati: non si può gestire in questa maniera scandalosa l'accoglienza delle persone.
Siamo ormai all'ennesimo sbarco in Toscana – ha aggiunto - e anche questo dimostra che non esiste nessuna emergenza, ma una situazione strutturale che va gestita in maniera strutturale e adeguata, cosa che il Governo non sta facendo. Anche per questo non abbiamo dato l'intesa al Governo per la gestione commissariale: le procedure più rapide servono a poco se non c'è un'idea organica sull'accoglienza».
«Lo sbarco di questa nave proveniente dalla Tunisia, e le condizioni drammatiche delle persone che sono state salvate, dimostrano che non è stipulando accordi con Paesi dove i diritti non sono rispettati che si possono gestire i flussi migratori», ha osservato Serena Spinelli.
«Occorre una riflessione su scala europea per una missione comune di soccorso in mare e per creare canali di accesso sicuri tramite i quali fare arrivare le persone. Senza continuare a imporre a chi viene salvato dalle ong giorni di navigazione in più.
Anche in questa occasione – ha concluso la Spinelli - sento il bisogno di ringraziare il mondo del volontariato, i servizi socio-sanitari territoriali, il Comune e la Prefettura le forze dell’ordine, per la grande organizzazione ancora una volta messa in campo e per la grande collaborazione che tutti, nessuno escluso, sempre dimostrano. La Toscana, anche stavolta, ha risposto all’accoglienza con il suo volto migliore e con umanità».