Elezioni, la città di Pescia va al Pd con Riccardo Franchi
Festeggia il risultato il consigleire regionale Marco Niccolai
Alla fine del ballottaggio la sentenza: ha vinto Riccardo Franchi ed è lui il nuovo sindaco di Pescia.
È stata una tenzone elettorale molto combattuta quella tra Riccardo Franchi, candidato del centrosinistra, e Vittoriano Brizzi che si era presentato come in continuità con l’amministrazione Giurlani. Alla fine il primo l’ha spuntata con il 52,43% dei voti a favore contro il 47,57% dell’avversario. Fa festa dunque il Partito Democratico pesciatino che alle passate elezioni amministrative non era arrivato nemmeno al ballottaggio., E fa festa lo stesso Franchi che dopo aver passato dieci anni ad amministrare la vicina Uzzano adesso intraprende un'altra stimolante esperienza con la più grande Pescia.
Ma torniamo al Pd, vero vincitore di questa tornata elettorale che non solo ha sconfitto il centrodestra, per la verità apparso un po’ giù di tono nella città del delfino ed in controtendenza al trend nazionale, ma anche il sindaco uscente Oreste Giurlani che sosteneva Vittoriano Brizzi e che le ha provate davvero tutte pur di far vincere il suo candidato.
Il Commento e la gioia
Raggiante il consigliere regionale del Pd Marco Niccolai che, a scrutinio terminato e visibilmente emozionato, ha sentenziato:
"Fino a tre settimane fa eravamo in pochissimi a pensare che il centrosinistra avrebbe vinto le elezioni a Pescia: partivamo dal 12% totalizzato nel 2018 che non ci aveva permesso neanche di andare al ballottaggio. Eravamo in condizioni disastrose. Cinque anni dopo, dopo aver rivoltato di sana pianta il Pd a Pescia e aver messo in campo un nuovo gruppo dirigente, siamo arrivati alla scelta di Riccardo Franchi sindaco e a mettere in campo una squadra di consiglieri comunali tutta rinnovata: il PD ritorna a essere il primo partito del comune di Pescia. Ha vinto la voglia di cambiare e il coraggio delle scelte, anche difficili. Se il Pd si rinnova profondamente può ritornare a vincere, Pescia lo dimostra”.
Piuttosto consistente il partito dei non votanti
Unico dato che stona un po', ma è in linea con quanto succede in tutta Italia, solo il 44% degli aventi diritto al voto ha fatto il proprio dovere. Ma cisarà tempo, almeno cinque anni, per il neosindaco per far innamorare di nuovo anche chi non ha votato della politica.