La protesta

Il distretto del marmo si ferma: giornata di sciopero dopo la morte di un operaio

L'uomo è rimasto schiacciato da una lastra di marmo. Aveva 55 anni

Il distretto del marmo si ferma: giornata di sciopero dopo la morte di un operaio
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Aveva 55 anni Ugo Orsoli rimasto schiacciato da una lastra di marmo. Oggi, lunedì 15 maggio 2023, i lavoratori del distretto del marmo Apuo Versiliese hanno incrociato le braccia in segno di protesta per tutta la giornata lavorativa. «Basta morti sul lavoro» è l'appello che scatta all'unisono dopo l'ennesimo caso. Quello del marmo è un settore, infatti, che ha già pianto fin troppe vite.

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Il fatto

L'operaio è rimasto schiacciato sotto un masso in una cava in Garfagnana, nel territorio del comune di Minucciano, in provincia di Lucca. Inutili i soccorso. L’allarme era stato lanciato dagli stessi colleghi. Adesso saranno le indagini a fare luce su quanto accaduto. L'uomo lascia tre figli. Sul posto, la cava si trova in una zona impervia, è intervenuto per primo l’elisoccorso. Poi sono arrivati anche gli operatori del Dipartimento della prevenzione della Asl (Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, Pisll). La vittima, 55 anni, abitava nel paese di Minucciano.

Fillea Cgil: "Basta morti"

«Non è possibile accettare queste tragedie», è il primo commento della Fillea Cgil. Purtroppo l’escalation dei gravi infortuni in questo settore non si ferma. Non è possibile andare avanti così. E’ giusto fermarsi tutti e riflettere, trovare la forza di continuare a lavorare come se nulla fosse non è possibile».

Da qui la decisione di indire lo sciopero di oggi, lunedì 15 maggio 2023. Negli ultimi anni, a discapito di un periodo in cui forse le cose sembravano cambiare, la situazione degli infortuni è precipitata, come denunciano gli stessi sindacati.

Cgil Toscana e Fillea Cgil Toscana: «Dolore e rabbia»

«Un altro morto sul lavoro che ci porta profondo dolore ma anche tanta rabbia. Siamo vicini alla famiglia della vittima - hanno detto Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, e Alessia Gambassi, segretaria generale Fillea Cgil Toscana -  Aspetteremo l’esito delle indagini da parte degli organismi preposti, ma diciamo con forza che non possiamo più sopportare che si perda la vita mentre si sta lavorando.

Per noi è centrale il tema della sicurezza, ogni infortunio che capita lo viviamo anche come una nostra sconfitta. La soluzione è complessa e passa attraverso la diffusione della cultura della sicurezza, prevenzione, potenziare il presidio del territorio e norme più severe. Devono essere investite risorse per rafforzare le strutture preposte ai controlli.

È necessario promuovere la cultura della prevenzione fin dalle scuole e per tutta la vita lavorativa con aggiornamenti che tengono conto dei continui cambiamenti. La diffusione della cultura della sicurezza possiamo fare in modo che sia un obiettivo realizzabile solo se tutti i soggetti, istituzioni, imprese e lavoratori daranno il loro contributo.

Noi ci siamo per dare il nostro. Nel settore le imprese serie ci sono, quelle che fanno formazione e rispettano le regole, ma quelle che non rispettano le regole a partire dalla sicurezza devono chiudere senza se e senza ma».

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