la tragedia

Troppi morti sul lavoro in Toscana: "Chi non rispetta le regole deve chiudere"

La procura di Lucca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, sotto sequestro il luogo dell'incidente mortale

Troppi morti sul lavoro in Toscana: "Chi non rispetta le regole deve chiudere"
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Tre morti sul lavoro in poco più di quindici giorni, questo è il tragico bollettino che si registra in Toscana, dove ieri, sabato 13 maggio, ha perso la vita un cavatore di 55, Ugo Antonio Orsi, nel comprensorio Orto di Donna, a poca distanza dal paese di Minucciano dove viveva.  L’uomo era un operaio esperto e lavorava da otto anni nella cava, ma nessuno ha potuto fare niente per salvarlo, quando una grossa lastra di marmo, un masso pesantissimo, si è staccata dal crostone e lo ha schiacciato. Sull’episodio indaga la procura di Lucca dove si è aperto un fascicolo per omicidio colposo. L’area dell’incidente mortale è stata subito sequestrata.

Solo dieci giorni fa era morto un operaio agricolo di 54 anni, Marco Meiattini, nella cantina del Castello di Monsanto, nella zona di Barberino-Tavarnelle. Mentre lo scorso 28 aprile scorso a perdere la vita era stato un giovane operaio di una ditta di proprietà del padre, Francesco Mannozzi di 31 anni, rimasto sepolto sotto il crollo del tetto di un vecchio rustico che stava ristrutturando nelle campagne di San Gimignano.

 

 

"Abbiamo pianto troppe vite è tempo di agire"

Tre vite perse sul posto di lavoro che mettono in primo piano il tema della sicurezza: “Non è più possibile accettare questo tipo di tragedie – si sottolinea dal sindacato Fillea Cgil - da anni spendiamo tempo e risorse per la sensibilizzazione alla sicurezza, adesso è il momento della prevenzione per far sì che non debbano più succedere. È tempo di agire, questo settore ha già pianto fin troppe vite, non è più tollerabile che ciò avvenga».

Rossano Rossi, Cgil, e Alessia Gambassi della Fillea, aggiungono: «La diffusione della cultura della sicurezza può essere un obiettivo realizzabile solo se tutti i soggetti, istituzioni, imprese e lavoratori, daranno il loro contributo. Nel settore le imprese serie ci sono quelle che fanno formazione e rispettano le regole. Ma quelle che non rispettano le regole, a partire dalla sicurezza, devono chiudere».

Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si è espresso sul tema poche ore dopo la morte del cavatore: "Un altro morto di lavoro e un’altra tragedia in cava. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia della vittima e ai lavoratori suoi colleghi. Con me lo fa la Toscana. Ancora una volta siamo a richiamare l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza a tutela del lavoro".

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