Sicurezza su lavoro, c'è ancora tanto da fare
. Controlli, piani mirati di prevenzione, formazione, informazione e assistenza
Ispezioni, in crescita, e prevenzione, con piani mirati. Per la sicurezza nei luoghi di lavoro la Regione Toscana si muove su questi due fronti. E le nuove linee di indirizzo e la diffusione di buone pratiche si accompagnano a corsi di formazione, perché non ci può essere prevenzione senza diffusione di conoscenza e consapevolezza.
Se n’è parlato durante un convegno organizzato assieme ad Inail e ai servizi di prevenzione igiene e sicurezza delle Asl, che si è svolto nell’auditorium del Cto di Firenze in Largo Palagi, in occasione della giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro: un’ analisi ad ampio raggio, con focus specifici su agricoltura, edilizia, trasporti e logistica.
Giani: «Nuove assunzioni»
«La Toscana crede molto in queste azioni – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani -. I controlli, come le azioni di vigilanza e quelle di prevenzione, sono importanti. Ma per accrescerle serve personale e l’impegno da parte della Regione sarà dunque anche quello di trovare risorse perché si possano assumere nuovi lavoratori e lavoratrici al posto di chi, nelle Asl, nel frattempo è andato in pensione e non è stato sostituito».
Bezzini: «C’è ancora molto da fare»
«C’è ancora molto da fare», ammette l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini. I dati sugli infortuni mortali confermano il trend degli anni precedenti, che si attesta su circa 45-50 decessi sul lavoro l’anno.
«Ma va puntualizzato che, tra tutti i decessi, gli eventi mortali sul luogo di lavoro risultano leggermente diminuiti rispetto al 2021 (in calo del 2,44 per cento ndr), mentre hanno conosciuto un aumento gli infortuni mortali con il mezzo di trasporto, sia in occasione di lavoro che in itinere.
Nel 2022 – aggiunge l’assessore - sono inoltre cresciute le ispezioni, con risultati ottimi: sono state ispezionate più di 15 mila aziende e più di cinquemila cantieri, con una copertura sul territorio dell’8,1 per cento che è ampiamente superiore all’obiettivo nazionale del 5 per cento. Abbiamo anche pienamente raggiunto – conclude Bezzini - gli obiettivi del piano regionale di prevenzione. E di questo vanno ringraziati gli uomini e le donne che lavorano nei dipartimenti di prevenzione delle Asl».
Controlli, piani mirati di prevenzione, formazione, informazione e assistenza alle imprese sono i principi cardine per la tutela della sicurezza dei lavoratori messi in campo nel piano varato a dicembre 2021. E’ stata rafforzata la collaborazione con Inail, per semplificare taluni provvedimenti e rendere più omogenee politiche e interventi di prevenzione. Fondamentale, è stato ripetuto anche stamattina, rimane il ruolo dei servizi di igiene e sicurezza delle Asl, a cui spetta mettere in campo le azioni programmate dalla Regione.
Lavorare su più fronti, coinvolgendo tutti gli attori coinvolti
Naturalmente la prevenzione degli infortuni sul lavoro è un’azione da condurre su più fronti e coinvolge più enti (dall’Inail all’ispettorato del lavoro, dai vigili del fuoco all’ufficio scolastico regionale) e le parti sociali.
«Per questo – sottolinea l’assessore Bezzini – è importante il lavoro di coordinamento svolto nell’ambito del Comitato regionale sulla sicurezza sul lavoro».
Coinvolge le Asl. E anche all’interno della Regione non c’è solo la Direzione alla salute che vi lavora, tant’è che al convegno di stamani hanno partecipato anche la Direzione agricoltura con Ente Terre di Toscana e la Direzione infrastrutture, che ha presentato i dati degli incidenti stradali in Toscana e quanto fatto per migliorare la sicurezza stradale, visto che molti infortuni avvengono nel tragitto tra casa e lavoro o coinvolgono lavoratori che sulla strada lavorano.
Nel corso della mattinata è stato ricordato come la Toscana sia stata la prima Regione in Italia a lavorare a linee di indirizzo rivolte ai datori di lavoro per la tutela e la sicurezza dei riders. Si è parlato della prevenzione delle malattie professionali di tipo muscolo-scheletrico e per esposizione al rischio cancerogeno o conseguenti a stress lavorativo, al centro di ulteriori azioni della Regione, dei piani di prevenzione mirati sulle cave del distretto apuano-versiliese, per la sicurezza del porto di Livorno o, nell’Asl centro, del progetto lavoro sicuro che ha visto da un po’ di anni controlli, ispezioni e azioni di educazione rivolte in particolare alle aziende a conduzione straniera. I piani mirati sono serviti e servono per individuare linee di indirizzo per applicare poi buone pratiche.
Negli ultimi mesi numerose sono state le linee di indirizzo emanate dalla Regione per potenziare l’attività di prevenzione e fornire ai datori di lavoro strumenti utili a garantire la sicurezza dei propri lavoratori: dalla progettazione di luoghi di lavoro sicuri alla gestione e manutenzione degli impianti di areazione degli edifici pubblici e privati per prevenire anche la diffusione di virus, tanto per fare qualche esempio, dalla prevenzione delle malattie da calore nei mesi estivi all’attività di vigilanza sulle macchine e attrezzature da lavoro, dalle procedure di riquadratura dei blocchi di marmo nelle cave all’abbattimento in sicurezza degli ammassi rocciosi.