furto aggravato in concorso e ricettazione

Furti all’interno dei bagagli smarriti all’Aeroporto di Firenze: beccati e denunciati due “magazzinieri” 

Recuperati oltre 80 oggetti di sospetta provenienza furtiva

Furti all’interno dei bagagli smarriti all’Aeroporto di Firenze: beccati e denunciati due “magazzinieri” 
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La Polizia di Stato è stata recentemente impegnata a Firenze anche in un’articolata indagine per mettere la parola fine ad una serie di furti su bagagli da stiva, smarriti allo scalo aereo del capoluogo toscano e successivamente smistati per la riconsegna ad una ditta esterna alla struttura.

Furti all’interno dei bagagli smarriti all’Aeroporto di Firenze: beccati e denunciati due “magazzinieri”

Proprio nei giorni scorsi gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Frontiera Aerea di Firenze hanno recuperato un’ottantina di oggetti di varia natura - secondo gli investigatori tutti rubati dai bagagli smarriti - e denunciato due fiorentini di 54 e 58 anni con l’accusa di furto aggravato in concorso e ricettazione.

Nei mesi scorsi la Polaria fiorentina aveva infatti raccolto diverse denunce di furto da parte di passeggeri atterrati all’Aeroporto Vespucci con voli da tutto il mondo: le vittime, che inizialmente avevano constatato lo smarrimento o il ritardo nella consegna dei propri bagagli, si sarebbero viste riconsegnare successivamente le valigie a domicilio “alleggerite” però di alcune cose contenute all’interno.

Di consueto i bagagli oggetto di questi disguidi vengono presi in carico da un apposito ufficio dell’aeroporto che poi ne affida il ritiro e la riconsegna ad una ditta esterna. Quest’ultima fa arrivare queste valigie con un corriere in un suo magazzino nella provincia, dove vengono poi divise in base alla destinazione finale, prima di raggiungerla.

Il tragitto che fanno questi bagagli si articola quindi in diverse fasi. Gli investigatori della Polizia di Frontiera Aerea fiorentina si sono messi subito alla meticolosa ricerca di un possibile “denominatore comune” tra tutte le varie “sparizioni” segnalate dai viaggiatori, ricostruendo minuziosamente il percorso di ogni singolo bagaglio preso di mira.

Le indagini hanno portato a focalizzare l’attenzione degli agenti proprio sul magazzino dove venivano stoccati i bagagli smarriti prima di essere restituiti ai legittimi proprietari.

I poliziotti si sono appostati per giorni passando sotto la lente di ingrandimento anche i filmati del sistema di videosorveglianza dell’azienda, risultata naturalmente estranea ai fatti.

Gli elementi raccolti a seguito di queste complesse attività di osservazione e di analisi hanno fatto ricadere alla fine i sospetti su due dipendenti del magazzino del turno di notte.

La coppia si sarebbe infatti resa protagonista di comportamenti che per gli investigatori del Vespucci non lascerebbero molti dubbi in merito ad un loro possibile coinvolgimento negli episodi per i quali hanno indagato con tanta determinazione.

Sempre secondo quanto ricostruito, i due avrebbero anche agito riparati dietro a pancali posizionati di fronte alle telecamere di sorveglianza della ditta.

Gli agenti hanno studiato per settimane il loro modus operandi pronti ad entrare in azione e, tra mercoledì e giovedì scorso, i due sono stati sorpresi all’opera.

Gli indagati avrebbero infatti messo a segno l’ennesimo furto all’interno di almeno due bagagli depositati nel magazzino: una volta avviati verso l’uscita con il bottino “sottobraccio” si sono ritrovati, con loro grande sorpresa, circondati dalla Polizia.

I poliziotti sono ovviamente andati a fondo nella vicenda: nelle loro case, durante le perquisizioni, sono stati recuperati numerosi oggetti qualificabili per gli investigatori come provento dei furti riconducibili nell’ambito dell’inchiesta.

Tra questi la Polizia di Stato ha scoperto anche beni di ingente valore economico, tra i quali notebook, smartphone, fotocamere, capi di abbigliamento firmati, nonché altre cose di indiscusso valore affettivo per le vittime.

La Polizia di Frontiera Aerea è ora a lavoro per restituire la refurtiva ai legittimi proprietari.

Per gli stessi investigatori “il successo di questa operazione di Polizia, contraddistinto da mesi di indagini della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polaria fiorentina, oltre a permettere quanto prima di restituire a più di una ventina di viaggiatori i propri averi, dona prestigio e decoro al sistema aeroportuale fiorentino, indiscutibilmente colpito nell’immagine per le innumerevoli condotte predatorie subite da passeggeri arrivati nel capoluogo toscano passando dall’aeroporto A. Vespucci di Firenze.”

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