Concorsi truccati a Medicina, i baroni decidevano chi erano i vincitori
Secondo la procura al vertice dell’organizzazione c'era l’ex rettore dell’Ateneo fiorentino, Luigi Dei.
Un gruppo di baroni avrebbe pilotato i concorsi a Medicina. E' quanto sostiene il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il sostituto Antonio Nastasi sui presunti concorsi pilotati a Careggi.
Tra i reati anche associazione per delinquere
Ben 22 gli indagati (inizialmente erano 30) tra cui l’ex rettore dell’Ateneo di Firenze Luigi Dei, l’ex direttore generale di Careggi, Rocco Damone, e il dg del Meyer Alberto Zanobini, l’ex primario di urologia il professore Marco Carini.
I reati contestai, a vario titolo, sono associazione per delinquere, cinque episodi di corruzione, nove di abuso di ufficio e uno di rivelazione di segreto di ufficio. Secondo la procura al vertice dell’organizzazione c'era l’ex rettore dell’Ateneo fiorentino, Luigi Dei. Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer, invece, avrebbe svolto compiti di promotore.
Paolo Bechi, invece, ex prorettore, è il «diretto collaboratore e tramite della volontà del professore Dei». Poi, c'è il professore Marco Carini, direttore del dipartimento oncologico e di chirurgia a indirizzo robotico dell’azienda di Careggi quale “partecipe” all’associazione.
«Dispregio della normativa e dei principi di meritocrazia»
Per la Procura si sarebbero associati «abusando delle rispettive qualità funzioni e poteri per commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione volti alla preordinata individuazione dei vincitori in totale dispregio della normativa e dei principi di meritocrazia e di perseguimento delle finalità istituzionali».