cronaca

La "banda del buco" in azione ad Arezzo: tre colpi nel distretto orafo

C'è preoccupazione nel settore: "I nostri sistemi di allarme non bastano più"

La "banda del buco" in azione ad Arezzo: tre colpi nel distretto orafo
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Un mese fa era accaduto a Ponticino, stavolta sono tornati in azione alle porte della città, nel complesso artigianale di Molin Bianco. Arezzo è di nuovo sotto assedio dei ladri di gioiellerie. A farne le spese alcune aziende del distretto orafo. 

 

 

"Bucate" le pareti con attrezzi da lavoro

Dalle ricostruzioni fatte dagli inquirenti, i ladri sarebbero entrati in azione nella notte di mercoledì 12 aprile, iniziando dal secondo piano di uno dei capannoni. Prima hanno forzato l’ingresso di un locale e successivamente, anche grazie all’utilizzo di attrezzatura da lavoro, sono riusciti a sfondare i muri di mattoni praticando tre fori in tre direzioni diverse e raggiungendo i locali di tre ditte attigue: Del Lama, Mas, Mara Rapini, dove sono riusciti a rubare una quantità ingente di preziosi anche all’interno della cassaforte. L’azione dei ladri è stata lunga e ben organizzata, lo dimostra il lungo lavoro servito per entrare all’interno delle aziende e ciò che è stato trovato il mattino seguente dai titolari, compreso anche un estintore completamente consumato e probabilmente servito per raffreddare la fresa utilizzata per provare ad aprire la cassaforte. 

 

 

Bottino di decide di migliaia di euro

Un episodio che suona come un allarme da non sottovalutare ad Arezzo, sul quale stanno indagando gli agenti della Polizia della questura di Arezzo. Sono al vaglio anche i filmati delle telecamere ambientali della zona. Il bottino dovrebbe essere di qualche decina di migliaia di euro. 

 

giordana giordini

"I nostri sistemi di allarme non bastano più"

Su questo ennesimo caso di furti è intrervenuta anche Giordana Giordini, presidente della sezione oreficeria e gioielleria di Confindustria Toscana Sud: “Mi piacerebbe poter dire che la situazione non sia preoccupante. E invece, purtroppo, lo è. Faccio un appello al sindaco Ghinelli e alle forze dell'ordine. Non voglio creare allarmismi, ma non voglio neppure pensare che il settore debba fronteggiare una crisi come quella del 2011, quando le nostre aziende furono bersagliate dai ladri. Abbiamo sistemi di difesa, sorveglianza e allarme all'avanguardia, paghiamo la vigilanza privata, facciamo rete tra noi imprenditori,  evidentemente queste precauzioni prese non bastano più”. 

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