Finta avvocata campigiana finisce su Le Iene: "Vi do 20mila euro, non mi mandate in onda"
Una storia choc che vede come vittima una badante. Il racconto ai microfoni di Italia 7
E' scattata la querela per la finta avvocatessa campigiana, figlia di un noto politico fiorentino, finita su Le Iene per una presunta truffa. A raccontarlo meglio ai microfoni di Italia7 è l'avvocato della vittima, una badante rumena, Matteo Alfano.
Il servizio di Italia 7
Tutto è partito dall'inchiesta de Le Iene
Adesso la finta avvocata si è stretta dietro il silenzio. Il telefono ormai squilla a vuoto per la figlia del noto politico a Firenze, come lei stessa evidenzia nel servizio del programma televisivo. Il motivo, infatti, è il servizio de Le Iene mandato in onda martedì 21 marzo.
Secondo la ricostruzione, la donna si sarebbe finta un avvocato e avrebbe prodotto documenti, poi risultati falsi, del tribunale di Firenze. Con tanto di numero di procedimento e firma del giudice. Poi anche una mail inviata da un fantomatico Dipartimento del Miniserto della Finanza. Tutto falso.
Le dichiarazioni choc
«Non posso essere mandata in onda. Mi fate fare una figura di m****. La signora lo sa che non sono un avvocato». Si difende la donna davanti al giornalista Antonino Monteleone. Prima nega, salvo poi ammettere tutto. Ma andiamo per gradi e riavvolgiamo il nastro.
La vittima è una donna originaria della Romania
La vittima della campigiana si chiama Mariana, una badante originaria della Romania, in Italia da 17 anni. Nel 2016 indice una causa contro una famiglia per cui ha lavorato, ma che non l'avrebbe pagata. Poi incappa nella sedicente avvocatessa, che le promette che non solo la causa l'avrebbe vinta ma che sarebbe stata risarcita. Ben 3400 euro il risarcimento. Soldi mai arrivati.
«La causa risulta estinta per mancanza dei difensori da più di tre anni», dice oggi Matteo Alfano, attuale avvocato di Mariana ai microfoni di Italia 7. Così i soldi, quasi 8 mila euro, Mariana non li vedrà più.
Una finta sentenza del giudice
Secondo quanto riporta le Iene, la finta avvocatessa avrebbe prodotto anche un documento del Tribunale di Firenze, ovviamente in carta intestata, con tando di numero di procedimento 3109/2018 e firma del giudice. Peccato che quel numero corrispondesse ad un'altra causa ancora.
«Carta straccia - ha dichiarato l'avvocato Mattia Alfano - Il giudice ha disconosciuto di aver fatto questo provvedimento. Falsi anche i numeri che fanno riferimento a tutt'altra causa». Il tutto è stato scoperto nell'immediato, grazie ad una applicazione scaricata dall'avvocato Alfano, e poi successivamente con le verifiche della cancelleria del Tribunale.
L'attesa di un risarcimento inesistente
«Dopo tre anni ho scoperto che lei non è un avvocato», ha raccontato Mariana. Ha chiesto i documenti, che poi le sono stati inviati con tanto di firma del giudice, il numero del procedimento dove si direbbe che Mariana avrebbe vinto la causa.
La richiesta disperata di non essere mandata in onda
Le ha provate tutte la finta avvocatessa davanti ai microfoni de Le Iene. Prima la disperata richiesta di spegnere le telecamere. Poi, l'aggressione verbale nei confronti di Mariana e infine la proposta di pagare purché il servizio non andasse in onda.
«Pazza isterica Mariana. Mi state mettendo in imbarazzo, potete spegner le telecamere. Quando mi mandereste in onda. Le do anche 20mila euro pur che non mi mandiate in onda». Sipario.