Abuso di alcol, tante le idee di Impegno Vero, Gandola: “In campo per promuovere nuovi stili di vita”
Dagli esperti è arrivato un messaggio chiaro: occorre una proposta diversa di divertimento, riducendo gli eventi legati alle bevute o i menù che offrono 20 drink alcolici e solo 4 analcolici
Si è tenuto ieri sera a Campi Bisenzio l’incontro su alcool giovani e dipendenze promosso dal movimento civico Impegno Vero.
“Un momento di riflessione importante, per certi versi illuminante, con i massimi esperti in materia, per confrontarci sull’abuso di sostanze da parte dei nostri ragazzi, e non solo, e su tutti i problemi alcol-correlati. Con un unico obiettivo: quello di promuove la salute e stili di vita sani”.
Così si è espresso Paolo Gandola, coordinatore della lista civica Impegno Vero al termine dell’incontro, che si è svolto ieri sera a Capalle, alla presenza del dott. Valentino Patussi, Responsabile del centro alcologico di Careggi, Rosario Geloso, servitore -insegnante Acat e Simona Rossi, vicepresidente regionale Acat.
“Nessuno può negare che a Campi, come altrove, esista un problema legato all’abuso e all’eccessivo consumo di alcol. Basta girarsi intorno, soprattutto dopo ogni il week-end quando vi sono bottiglie di superalcolici abbandonate e disseminate da tutte le parti, dal giardino davanti alla scuola Matteucci, all’atrio sotto il Comune fino all’area verde di Villa Rucellai.
Tutto ciò è anche frutto di errate politiche amministrative e dell’incapacità finora dimostrata di parlare di questi temi e riflettere, anche con campagne informative ed incontri nelle scuole, della necessità di promuovere nuovi e diversi stili di vita.
Il consumo di bevande alcoliche, come noto, incide significativamente sulla salute pubblica e la loro complessità impone l’attivazione di risorse e collaborazioni comuni che noi di Impegno Vero vogliamo sicuramente attuare.
Durante l’incontro - sottolinea Gandola - abbiamo anche riflettuto, insieme agli esperti, su quelle che possono essere le azioni locali da mettere in campo, come l’introduzione di precisi incentivi economici ai quei locali che prevedano nel loro listino, una vastità di cocktail analcolici, al pari di quelli alcolici. Perché un punto deve essere chiaro: quando vediamo aumentare i casi di coma etilico o di intossicazione acuta non possiamo limitarci a stigmatizzare i giovani.
Dagli esperti è così arrivato un messaggio chiaro: occorre una proposta diversa di divertimento, riducendo gli eventi legati alle bevute o i menù che offrono 20 drink alcolici e solo 4 analcolici.
La settimana scorsa, aggiunge Gandola, in vista dell’incontro di ieri sera, sono stato a Villa Il Palagio a Campi ad un incontro del club dell’associazione Acat dove ho potuto constatare direttamente l’importanza di tali incontri e di tali gruppi di supporto. Luoghi in cui non si viene giudicati, ma consigliati, guidati, spronati. Un messaggio chiaro di sostegno per non essere lasciati soli nei momenti di difficoltà”.
Anche i Serd sono servizi da rivedere
“Dovremo anche rivedere i Serd - ha concluso Gandola - perché oggi nel 2023 non si può pensare che i giovani e le famiglie frequentino il servizio locale sulle tossicodipendenze come se fossero degli appestati da nascondere e da evitare, bensì devono diventare dei luoghi accoglienti, luoghi aperti che invoglino gli utenti a cambiare il loro stile di vita e ad intraprendere un percorso di miglioramento della propria qualità della vita”.