Percorsi di rigenerazione urbana: i progetti (e le idee) di Confesercenti
Tanti i problemi da affrontare: centri storici desertificati, fondi sfitti e conseguenti problemi di sicurezza determinati dalla mancanza di presidi
Percorsi di rigenerazione urbana: i progetti (e le idee) di Confesercenti
Centri storici desertificati, fondi sfitti, e conseguenti problemi di sicurezza determinati dalla mancanza di presidi; tutto questo ha portato Confesercenti Firenze ad iniziare un lavoro inedito sul tema della rigenerazione urbana, inteso come l’insieme di tutte le scelte e interventi che afferiscono ad una città.
L'associazione ha iniziato questa nuova scommessa proponendo al Comune di Figline e Incisa un progetto realizzato assieme ad alcuni partner che oggi costituiscono assieme a Confesercenti Firenze, un vero e proprio gruppo di lavoro. Hanno fatto seguito a questa realtà anche il comune di Sesto Fiorentino e di Montelupo F.no, ma altri si stanno mostrando fortemente interessati.
I progetti che stiamo proponendo si fondano su una serie di dati oggettivi e puntano a fornire alle Amministrazioni Comunali linee guida di intervento capaci di favorire politiche di sviluppo del commercio e dei servizi in generale nelle parti storiche delle città ma non solo di quelle.
Per contrastare il crescente fenomeno dei negozi sfitti, ancor più evidente nei centri storici, è necessario attuare politiche di rigenerazione urbana innovative e favorire l’integrazione tra i vari livelli della pubblica amministrazione e tra imprese, società, associazioni e anche singoli individui.
E di percorsi di rigenerazione urbana se ne è parlato martedì 28 febbraio nell’ambito di un seminario che si è svolto presso l’Auditorium Confesercenti Firenze, alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo delle PMI e delle amministrazioni comunali del territorio metropolitano.
Percorsi di rigenerazioni urbana intesi come progetti che rivitalizzino i centri storici, contrastino episodi di degrado e valorizzino il commercio e tutti quei servizi di interesse della cittadinanza quale parte integrante dello sviluppo e dell’identità urbana, secondo logiche di co-progettazione della città. Rivitalizzare il Centro Urbano significa anche riattivare le relazioni tra le persone e accrescere la percezione della sicurezza da parte dei cittadini nonchè dotarsi di servizi alla persona e favorire la nascita di nuova imprenditoria.
“In Italia ci sono poche grandi città e molte città medie e piccole, con centri storici dal patrimonio storico-artistico significativo. E’ un valore imprescindibile da cui partire per disegnare un futuro di trasformazione per il nostro Paese, rafforzare le economie urbane e contrastare la desertificazione commerciale. – ha affermato Claudio Bianchi, Presidente Confesercenti Metropolitana di Firenze - Per contrastare il crescente fenomeno dei negozi sfitti, ancor più evidente nei centri storici, è necessario attuare politiche di rigenerazione urbana innovative e favorire l’integrazione tra i vari livelli di governo e tra imprese, società, associazioni e anche singoli individui.”
“Vorremmo arrivare ad ottenere una programmazione innovativa in grado di rafforzare i settori del commercio, del turismo e dei servizi può consentire di trasformare le città in luoghi di ideazione di nuovi prodotti e servizi e non solo di consumo. – ha concluso Bianchi - Per portare avanti i progetti che stiamo realizzando ci siamo dotati anche di un marchio, registrato, che caratterizza l’azione politica e tecnica in tutte le realtà dove operiamo; oltre a strumenti tecnologici per la mappatura e commercializzazione dei fondi sfitti”.