Firenze

Balletto per la pace: la scultura di Sauro Cavallini in piazza Duomo a Firenze

Realizzata in bronzo nel 1984, la grande scultura misura 260 centimetri di larghezza, per 280 di altezza e due metri e mezzo di profondità; pesante circa 700 chilogrammi, sarà collocata su una base alta 50 centimetri che le darà ancora più slancio in altezza. 

Balletto per la pace: la scultura di Sauro Cavallini in piazza Duomo a Firenze
Pubblicato:

Balletto per la pace: la scultura di Sauro Cavallini in piazza Duomo a Firenze

In un mondo oltraggiato da guerre che - tra dichiarate e no - insanguinano tutti i continenti, molto spesso ci si rivolge all’arte per esprimere la speranza che un giorno la Terra torni a essere l’Eden che tutti vorremmo.

È con questo proposito che il Centro Studi Sauro Cavallini - con il patrocinio del Comune di Firenze e il contributo di “Florence Biennale” - il prossimo mercoledì 8 febbraio 2023 alle ore 13 promuove il collocamento di un’opera dello scultore Sauro Cavallini, dal titolo Balletto multiplo, in piazza del Duomo del capoluogo toscano, nello spazio compreso tra l’abside della Cattedrale e Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale della Toscana, dove è in corso la mostra appena inaugurata di altre 16 opere dell’artista dal titolo “Sauro Cavallini. Storia di un internato”.

Col titolo “Balletto per la pace di Sauro Cavallini. Un abbraccio per un mondo senza confini”, l’evento sarà inaugurato davanti alla scultura, alla presenza della Vicesindaca e Assessora alla cultura del Comune di Firenze, Alessia Bettini, del Presidente e dalla Direttrice del Centro Studi Sauro Cavallini di Fiesole, Teo Cavallini e Maria Anna Di Pede (anche curatrice della mostra), di Jacopo Celona (Florence Biennale). Poi l’opera resterà qui collocata fino all’11 aprile 2023.

«Un’opera monumentale in bronzo in una collocazione unica che ne enfatizza movimento, armonia e gestualità e rinnova il forte legame di Sauro Cavallini con la nostra città. - sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura, Alessia Bettini –. La grande scultura, con il suo serrato gioco di equilibri e intrecci, veicola con forza e intensità le tematiche centrali della produzione di questo straordinario artista, quelle della pace e della fratellanza umana. Un messaggio potente e purtroppo ancora attuale, nel contesto drammatico che stiamo attraversando.

Il vissuto di Cavallini, carico di dolore, traspare in modo vivido in tutte le sue creazioni ed è questo che le rende davvero uniche. Questo progetto espositivo per noi è molto importante, rappresenta un’ulteriore occasione per  valorizzare il ruolo della città di Firenze nel contesto della produzione artistica contemporanea e nello stesso tempo per  celebrare e promuovere i valori della pace».

La prima volta di Cavallini in piazza Duomo

Non ci sono precedenti di un’opera d’arte contemporanea collocata in quello spazio - compreso tra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la sede della Giunta Regionale della Toscana - e che vedrà protagonista l’artista scomparso nel luglio del 2016, che in gioventù conobbe personalmente gli orrori della seconda guerra mondiale, in quanto per un periodo di circa un anno fu recluso nel campo di Gradaro, a Mantova; quei mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi di quell’esperienza presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.

«Sauro Cavallini  è un artista che ha saputo tradurre gli orrori della Storia in opere che sono dono di bellezza e allo stesso tempo testimonianza civile - dichiara Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana -. Per questo loro carattere più di altre meritano spazi pubblici dove poter costituire anche stimolo alla riflessione, alla memoria, all’impegno. Questo vale in particolare per il Balletto per la Pace, che sarà installata in Piazza del Duomo, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, in continuità con la mostra che la Regione Toscana ha deciso di dedicare a Cavallini. È un’opera di straordinario valore, il cui messaggio è particolarmente forte e attuale, in questi mesi segnati dalla guerra in Ucraina, ma anche da tante altre situazioni di violazioni dei diritti umani, dall’Iran all’Africa centrale. Si tratta in definitiva non solo di un omaggio doveroso a un grande artista, ma anche il modo migliore per lanciare un grande messaggio con la potenza dell’arte».

Come scritto, la mostra prevede fino al prossimo 11 aprile il collocamento in Piazza Duomo a Firenze di un originale monumento del maestro Sauro Cavallini, il Balletto multiplo, come unico è il messaggio che l’esposizione vuole comunicare: “la pace tra i popoli”. Si rinnova così il legame dello scultore con la città di Firenze, già testimoniato dalle numerose opere presenti sul territorio, che condivide con i cittadini quel messaggio di pace fortemente sentito da Cavallini e caratteristico di tutta la sua opera.

Settecento chili d’arte

Realizzata in bronzo nel 1984, la grande scultura misura 260 centimetri di larghezza, per 280 di altezza e due metri e mezzo di profondità; pesante circa 700 chilogrammi, sarà collocata su una base alta 50 centimetri che le darà ancora più slancio in altezza. 

Il Balletto multiplo raffigura tre sinuose silhouette che si muovono armoniosamente e, nel rispetto di un serrato gioco di equilibri, si sfiorano, si intrecciano e si dispongono secondo una coreografia che si sviluppa intorno alla figura centrale sollevata in un agile slancio.

Fortemente voluta dal Presidente Teo Cavallini, l’esposizione si inserisce nel progetto “Balletto per la Pace” ideato con lo scopo di proporre un tema particolarmente caro al maestro Cavallini, quello della pace e della fratellanza, contestualizzandolo in un grande spazio pubblico in grado di enfatizzare il movimento, l’armonia e la gestualità delle figure che costituiscono l’opera. Il Balletto multiplo, quindi, si pone sia come espressione di libertà e di movimento senza vincoli di spazio, sia come metafora di un abbraccio di pace tra gli uomini in un mondo senza confini, senza barriere, libero da guerre e violenza.

«Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti all’Amministrazione Comunale di Firenze per questa meravigliosa opportunità di espressione - conclude Teo Cavallini -, mediante la quale attraverso l’opera di mio padre Sauro, maestro dell’arte pubblica, possiamo contribuire a rimarcare il suo dna di uomo di pace e alla necessità di promuoverla».

 

Seguici sui nostri canali