Nuovo Ponte sull'Arno tra Signa e Lastra: aperto il bando di gara
Nuovo Ponte sull'Arno tra Signa e Lastra: aperto il bando di gara
"Finalmente andiamo a gara". La frase con cui esordisce il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sintetizza in maniera più che esaustiva il lungo percorso che dovrebbe portare finalmente alla realizzazione di un'opera attesa da decenni: il nuovo Ponte sull'Arno tra Signa e Lastra.
L'annuncio ufficiale della realizzazione dell'opera era arrivato la scorsa primavera con relativa definizione dei tempi: inizio dei lavori previsto per il 2024 con conclusione entro il 2028. Definiti anche i costi, visto che il nuovo ponte è già finanziato con Fondi di Sviluppo e Coesione per un importo pari a 61,5 milioni di euro più 10 milioni di fondi regionali, per un importo complessivo d'investimento pari a 71,5 milioni.
Mancava quindi solo la pubblicazione del bando, che è stata annunciata questa mattina dalla Regione, in anticipo rispetto ai tempi stabiliti dal Ministero. Il bando è stato pubblicato nella forma dell'appalto integrato, ponendo come base di invito il progetto di 'Fattibilità Tecnica ed Economica' redatto e vagliato nel corso della procedura di valutazione degli impatti ambientali. L’operatore economico interessato dovrà quindi partecipare alla gara fornendo una proposta economica, unitamente alla redazione del progetto definitivo con la cosiddetta modalità BIM (Building Information Modeling). L'operatore interessato avrà 150 giorni di tempo per produrre il progetto definitivo.
Da sottolineare come l'intervento non preveda solo la realizzazione dell’infrastruttura viaria, che avrà uno sviluppo complessivo di 2.750 metri di cui 900 metri in viadotto con annesso percorso ciclo-pedonale di collegamento tra il Parco Fluviale di Lastra a Signa in riva sinistra del fiume Arno e il Parco dei Renai, mentre il nuovo Ponte sull'Arno sarà in acciaio con una campata principale di oltre 140 metri.
Sono previsti infatti anche importanti interventi di contorno. Ad esempio, sarà necessario realizzare una cassa di espansione volta alla riduzione del rischio idraulico per la zona, sia per quanto riguarda le piene dell’Arno che per gli allagamenti derivanti dalle acque basse prevista dal 'Piano di riduzione del rischio idraulico', elemento quindi vincolante posto dal Piano di Assetto Idrogeologico e dal Piano Gestione Rischio Alluvioni dell’Autorità di bacino. Inoltre, dovranno essere create delle zone di compensazione ambientale mediante acquisizione di un vasto bacino lacustre, come l'area del lago di Borgioli fra i fiumi Arno e Bisenzio, con specifici interventi di rinaturalizzazione e potenziamento ecologico.
Stando alla Regione, l'opera migliorerebbe la sicurezza della circolazione, ma soprattutto consentirebbe di risolvere l'annoso problema della fluidità del traffico nell'area, pesantemente condizionata dalle frequenti congestioni della viabilità: una situazione critica e ai limiti della vivibilità per la popolazione locale che da decenni richiede una soluzione. Ciononostante, c'è chi ha sollevato alcuni dubbi sulla realizzazione del nuovo ponte, come Italia Nostra e Legambiente, secondo cui l'infrastruttura deturperebbe il Parco Fluviale e quelle de I Renai senza portare un reale alleggerimento del traffico nella zona, a differenza del vecchio progetto della Bretellina ormai accantonato.