Comitato piazza Aldo Moro: «Il tracciato della tramvia non va, pronti per una manifestazione a settembre»
Dopo le quasi 600 firme raccolte online contro la previsione di realizzare il capolinea della Tramvia all’interno dell’area verde di piazza Aldo Moro, mercoledì della scorsa settimana si è tenuta la prima assemblea convocata dal “Comitato piazza Aldo Moro”.
Comitato piazza Aldo Moro: «Il tracciato della tramvia non va, pronti per una manifestazione a settembre»
I cittadini sono pronti a scendere in piazza con una manifestazione sotto il Comune di Campi Bisenzio.
Dopo le quasi 600 firme raccolte online contro la previsione di realizzare il capolinea della Tramvia all’interno dell’area verde di piazza Aldo Moro, mercoledì della scorsa settimana si è tenuta la prima assemblea convocata dal “Comitato piazza Aldo Moro” per informare i residenti e gli altri interessati del progetto e del tracciato tramviario predisposto.
«Come noto – hanno spiegato Caterina Zoppoli e Veronica Di Gregorio, referenti del Comitato - l’attuale progetto della tramvia, che dalla Piagge arriva a Campi Bisenzio, nell'ultimo tratto prevede il passaggio dei binari e una fermata in mezzo a due scuole, una materna e una scuola elementare, proseguendo all'interno del parco di piazza Aldo Moro, per poi fare capolinea all'interno dell'attuale area verde attrezzata con i giochi dei bambini più piccoli».
Dopo l’incontro con il sindaco Emiliano Fossi e gli assessori in questi giorni i referenti del Comitato hanno incontrato il tecnico del Comune di Firenze che si sta occupando del tracciato della tramvia ed è già fissato in agenda anche l’incontro con il garante della partecipazione del Comune di Campi. L’intento è quello di porre all'attenzione degli organi competenti le criticità nel tratto finale dell’attuale percorso e chiedere, in maniera costruttiva, la rivalutazione del progetto, tenendo conto dei reali benefici che un percorso tranviario alternativo porterebbe all'intera comunità, ottenendo lo stesso risultato con minor impatto ambientale.
«Noi non siamo affatto contro la tramvia - hanno continuato Zoppoli e Di Gregorio - ma riteniamo che sia necessario effettuare una variazione del percorso nel tratto finale, che possa ovviare a due gravi criticità relative alla sicurezza delle scuole e alla salvaguardia dell’area verde di piazza Aldo Moro. Tra l’altro - hanno aggiunto - sappiamo che nemmeno il dirigente scolastico è stato informato al riguardo del passaggio dei vagoni della tramvia tra la scuola Andersen e Fra Ristoro e riteniamo che l’amministrazione comunale non abbia informato doverosamente la cittadinanza del tracciato predisposto finora nel piano di fattibilità».
Secondo il Comitato vi sono ampi margini per modificare il progetto
Ad oggi, dunque vi potrebbero essere ancora ampi margini per modificare il tracciato: il progetto definitivo dell’opera è in fase di realizzazione e non è ancora stata attivata la Conferenza dei servizi per l’ottenimento di tutti i pareri degli Enti necessari.
«Per questo - hanno continuato dal Comitato - riteniamo che sia il momento adatto per mantenere alta la nostra voce». Secondo gli abitanti la tramvia potrebbe fermarsi prima delle scuole in via Giordano Bruno e lì fare il capolinea senza dunque arrivare in piazza Aldo Moro, nei pressi di villa Rucellai. Durante l’assemblea tutti i residenti hanno concordato sulla necessità di continuare a fare pressione nei confronti dell’amministrazione comunale ed è stato previsto di promuovere una manifestazione pubblica nel prossimo mese di settembre, prima dell’inizio di settembre che veda gli abitanti sfilare da via Giordano Bruno, fino a piazza del Comune, passando, ovviamente, da piazza Aldo Moro. «Non c’è alcuna motivazione reale, ragionevole e comprensibile che renda necessario portare la tramvia nei pressi di villa Rucellai – hanno commentato i cittadini - di fatto compromettendo una grande area verde ed obbligando ad istituire in via Botticelli, un tratto promiscuo, con transito consentito esclusivamente ai frontisti, per un tratto di 130 metri».
La chiusura della strada non comprometterà, secondo i progettisti, il sistema di circolazione all’interno dell’abitato, che potrà avvalersi di strade parallele per la realizzazione di un circuito alternativo ma certamente andrà a creare criticità tra cui, secondo i residenti, mettere a rischio la stessa incolumità delle persone. All’assemblea di mercoledì scorso, insieme a tantissimi cittadini, era presente anche lo storico assessore Giancarlo Paolieri ed il capogruppo di Campi a Sinistra Lorenzo Ballerini che nelle scorse settimane in Consiglio comunale ha presentato un’interrogazione per comprendere meglio il tracciato predisposto dalla Giunta.
I membri del comitato, durante l’assemblea, hanno più volte sottolineato come ancora il progetto non sia stato approvato e dunque sussistano ampi margini per modificarlo, di fatto venendo incontro alla richieste avanzate dagli abitanti della zona. In tanti hanno espresso i propri dubbi sull’ipotesi di un collegamento tramviario che passi da San Donnino e non dall’Osmannoro che rappresenta la direttrice naturale per collegare Campi con Firenze.
«A questo punto - hanno chiesto - cosa cambia nel prevedere il capolinea nei pressi dell’ex piazza del mercato? Per percorrere gli ultimi 450 metri, conviene davvero mettere a rischio centinaia di bambini e togliere altro verde pubblico snaturando un quartiere storico e vissuto? Fermando la tranvia prima delle scuole e usando, casomai, dei bus elettrici per arrivare fino a villa Rucellai, si garantisce la sicurezza dell'area scolastica e si offrirebbe un servizio esteso, capillare e inclusivo con rilevanti benefici ambientali e sociali».
Avanti con la petizione su change.org
L’obiettivo del comitato ora è continuare a promuovere la petizione online così da arrivare presto ad oltre mille sottoscrizioni e poi richiedere tutti i permessi per consentire lo svolgimento della manifestazione pubblica. Un modo per farsi sentire e per riaprire la discussione sul tracciato della tramvia che il sindaco Fossi e la sua giunta danno già per chiuso, nonostante i tanti aspetti ancora da chiarire, a partire dall’interferenza con gli stagni della Piana che renderà difficile l’ottenimento dei pareri per l’impatto ambientale.