La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Governo riguardante la legge regionale toscana sul turismo, che include misure per contenere il fenomeno dell’overtourism.
La Consulta ha dichiarato infondate le questioni di legittimità sollevate a marzo scorso dal Governo, relative a diverse disposizioni della legge regionale toscana n.61 del 2024, che introduce il testo unico del turismo, e contestate per violazione degli articoli 3, 41, 42 e 117 della Costituzione.
Il testo unico prevede norme specifiche per i Comuni maggiormente colpiti dall’impatto di b&b, affitti brevi e affittacamere.
Con questa sentenza, la Consulta conferma il diritto dei Comuni, soprattutto quelli più affollati dal turismo, di imporre limiti zonali per la proliferazione degli airbnb.
Regolamentazione delle locazioni brevi
I Comuni con alta densità turistica e i capoluoghi di provincia possono, attraverso propri regolamenti, individuare zone o aree dove stabilire criteri e limiti specifici per le attività di locazione breve a fini turistici.
Questo è solo uno dei punti della legge su cui la Corte Costituzionale ha respinto ogni contestazione, dalla questione degli hotel (per i quali è confermata la possibilità di espandersi nei palazzi circostanti), fino a quella dell’extra-alberghiero (per il quale il testo unico imponeva restrizioni imprenditoriali).
La sentenza rappresenta un sollievo non solo per la Regione Toscana, ma anche per Palazzo Vecchio, che può ora riprendere il lavoro di censimento delle aree ad alta concentrazione per stabilire nuovi divieti.
A un anno dall’entrata in vigore della legge e a nove mesi dall’impugnazione del governo avvenuta a marzo, la Consulta ha dato ragione alla Toscana: non ci sono ingerenze nelle competenze dello Stato.
Si delinea così un contesto complesso, caratterizzato dal delicato equilibrio tra le norme sulle locazioni, che sono di competenza statale, e quelle turistico-urbanistiche, su cui le Regioni detengono maggiori poteri.
Le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Sara Funaro.
“La decisione della Corte Costituzionale di confermare il Testo unico del turismo della Regione Toscana e di respingere il ricorso del Governo è un’ottima notizia e una grande vittoria per gli amministratori. Rappresenta un punto fermo per proseguire nel nostro impegno per un turismo sostenibile. Siamo sulla strada giusta e intendiamo andare avanti. Questa legge deve diventare un modello a livello nazionale per consentire ai sindaci di tutelare l’identità delle città e dei territori. Come amministrazione, abbiamo sempre creduto nella necessità di una regolamentazione delle locazioni brevi che garantisca una qualità della vita adeguata per i residenti. Non appena ne abbiamo avuto l’opportunità, siamo stati i primi in Italia a approvare un regolamento. Il diritto dei Comuni di stabilire limiti specifici in aree ad alta densità turistica è un prezioso strumento per città come Firenze, che devono affrontare gli effetti del sovraffollamento turistico, mantenendo l’accesso al mercato per chi desidera intraprendere attività turistiche in modo regolato e imprenditoriale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di bilanciare l’accoglienza dei turisti con la qualità della vita dei fiorentini, e questa sentenza conferma che siamo sulla strada giusta.”