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Firenze va in controtendenza rispetto alla Toscana: donazioni cresciute del 2% nel 2021

Firenze va in controtendenza rispetto alla Toscana: donazioni cresciute del 2% nel 2021
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La presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze: “Una bella notizia all’interno di un quadro regionale critico”

Firenze va in controtendenza rispetto alla Toscana

In controtendenza rispetto ai dati dall’area vasta Centro e dell’intera Toscana, Firenze e il territorio fiorentino hanno chiuso il 2021 con il segno più per quanto riguarda la raccolta di sangue, plasma e multicomponenti, con il totale delle donazioni che ha fatto registrare una crescita intorno al 2%. Lo riportano i dati relativi allo scorso anno, illustrati dalla presidente di Avis Toscana Claudia Firenze in occasione dell’assemblea regionale dell'associazione all’Hotel Borgo Palace di Sansepolcro (Arezzo).

Un risultato per niente banale per Firenze, considerando che nel 2021 si sono fatti sentire gli effetti a lungo termine della pandemia, mitigati solo dall’impegno sinergico di Avis, delle istituzioni, dei trasfusionisti e delle altre associazioni del dono. Numeri in calo in tutta la regione, influenzati da diversi fattori, dalla campagna vaccinale alle varie ondate del virus, dalla riduzione degli orari dei centri trasfusionali fino al calo del personale sanitario e alla ridotta promozione.

 

Nell’area fiorentina, però, rispetto al 2020 le donazioni sono cresciute di 180 unità (+1,91%) passando da 9.430 alle 9.610 del 2021. Il dato più alto dal 2015, quando erano state 9.809 (scese poi a 9.259 nel 2016), inserito in un trend che negli ultimi 10 anni è stato negativo se si considerano le 10.971 donazioni del 2012. La maggior parte arrivano, 6.671, da Firenze, dal Mugello e dalla Val di Sieve. Altre 2432 da Scandicci e dall’area de Le Signe, infine 507 dalla zona del Valdarno Fiorentino, l’unica in cui si è registrato il segno meno (-7,31%).

A crescere è soprattutto il sangue intero, con 333 donazioni in più, passando da 7.682 alle 8.015 del 2021 (+4,33%), così come in lieve aumento ci sono i multicomponenti (490 contro 472 e +3,81%), mentre anche nell’area fiorentina il plasma è in calo proprio come nel resto della Toscana: -13,4% con 171 donazioni in meno rispetto al 2020, scese da 1276 a 1105.

 

Il totale dei soci donatori è di 7174, mentre i donatori sono 5263. Tra i nuovi soci si registrano 531 uomini e 455 donne (per un totale di 986), di cui più della metà sotto i 35 anni. Il 25% di loro è infatti compreso nella fascia tra i 18 e i 25 anni, il 31% in quella 26-35.

Nel 2021 dai donatori di sangue toscani di Avis sono state effettuate 82 mila donazioni di sangue intero (il 74%), 25.600 di plasma e oltre 3.000 di multicomponenti. Se il dato relativo al sangue è in crescita del 2% (2.000 donazioni in più), il plasma è sceso del 12%, con 3.400 prelievi in meno. Nell’area Vasta Centro si parla di una riduzione del 3,5%. La provincia in maggior sofferenza è quella di Prato, con un - 7,7%, pari a 631 donazioni mancanti rispetto al 2020; seguono la zona empolese, -5,8%, e la provincia di Pistoia, 3,7%.

 

“I numeri positivi registrati a Firenze sono una buona notizia all’interno di un quadro critico, come emerge dai numeri del 2021, con risultati negativi sia in termini di donazioni che di donatori, così come si è ridotto il numero dei nuovi soci - commenta la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze -  ma grazie a un impegno enorme da parte di tutti, associazioni, trasfusionisti e istituzioni, abbiamo evitato una crisi ben peggiore e adesso siamo pronti a rilanciare la raccolta del sangue e del plasma”.

“La carenza di sangue e dei suoi derivati - conclude - è una sconfitta per l’intera società, donare significa salvare delle vite. Da un lato potenzieremo la campagna di sensibilizzazione, in un’estate che si preannuncia più serena della precedente, sfruttando ogni mezzo possibile, dall’altro dovrà aumentare l'efficienza del sistema trasfusionale così da non disperdere gli sforzi dei donatori. Un dato che mi ha fatto piacere è la crescita delle donatrici nella fascia 18-25 anni, in controtendenza rispetto a ciò che riscontriamo nei più adulti e che ci fa ben sperare per il futuro”.

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