Sesto fiorentino

A rischio anche la medicalizzata a Sesto

Gli ultimi sviluppi sulla riforma in atto sul sistema di emergenza: entro l’anno entrerà in vigore l’automedica

A rischio anche la medicalizzata a Sesto
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Oramai da tempo, ben prima che scoppiasse la pandemia, l’Asl Toscana Centro ha in serbo di modificare la rete territoriale riorganizzando l’emergenza sanitaria nella Piana Fiorentina. Una proposta di riforma che adesso, dopo lo stop dovuto alla diffusione del Covid, è pronta ad entrare in vigore con una complessiva revisione del servizio di emergenza-urgenza, l’eliminazione dell’ambulanza medicalizzata e l’introduzione dell’automedica. Secondo quanto trapela, tutto ciò potrebbe portare conseguenze per Sesto Fiorentino con l’eliminazione dell’ambulanzamedicalizzata oggi presente.  «Lo scenario muterà profondamente – ha rivelato Jacopo Scala, responsabile emergenza del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani – oramai da tempo è stata chiusa la postazione di emergenza medica di Campi Bisenzio, poi  quella del Galluzzo e prima dell’estate quella di Rifredi. Si tratta di postazioni tutte sostituite con ambulanze infermieristiche con ovvie ricadute sulla qualità del servizio in quanto gli infermieri, pur con tutta la loro professionalità e buona volontà, non possono fornire lo stesso tipo di trattamento di un medico, per le evidenti differenze di formazione degli operatori nonché delle dotazioni tecniche utilizzabili». Secondo il rappresentante sindacale la prossima postazione medicalizzata a chiudere nella Piana sarà quella di Sesto: «Nonostante la sbandierata volontà di potenziamento dei sistemi territoriali – prosegue Scala – assistiamo solo ad una continua erosione, senza porre un freno all’emorragia di medici che si sta verificando soprattutto nel 118, ma anche nei Pronto Soccorso». Secondo quanto previsto, dunque, entro l’anno, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, chiuderà anche la medicalizzata di Sesto e entrerà in vigore una sola automedica per tutti i Comuni della Piana da collocare in partenza in uno dei Comuni dell’area vasta ancora da stabilire. «Per scegliere il Comune di partenza dell’automedica – ha spiegato Scala – sarà effettuata una sperimentazione monitorando dove sia la miglior collocazione». Tutto questo si andrà ad aggiungere ad altre due riforme in sviluppo: lo smantellamento del servizio di continuità assistenziale con l’accorpamento delle sedi della guardia medica e l’interruzione del servizio nelle ore notturne (sostituito solo da un consulto telefonico) e l’intenzione di aumentare il numero dei pazienti assistiti da ogni medico di famiglia fino a 1800 persone. «Insomma – ha aggiunto Scala - tutta la medicina del territorio si avvia ad avere una marcata riduzione e questo sta creando molti malumori tra il personale sanitario». A Sesto, dunque, la medicalizzata, dovrebbe essere sostituita dalla presenza dell’ambulanza con l’infermiere ma ciò non è paragonabile: «si pensi alla medicina del dolore – ha aggiunto Scala – i farmaci stupefacenti devono essere somministrati solo da un medico specialista e in caso di un frattura di un femore l’infermiere si troverebbe impossibilitato a somministrare alcuni farmaci». Tutto questo creerà una riduzione dei costi? «Non credo – ha spiegato il referente sindacale  – l’infermiere non potendo fare prognosi si troverà costretto a portare ogni persona al pronto soccorso e ogni accesso in ospedale comporta una spessa minima di almeno  600 euro. Da tempo – ha commentato –  si parla solo di pronti soccorsi e non di emergenza territoriale. Ma i pazienti dovrebbero arrivare vivi al pronto soccorso e per questo non si può smantellare la rete dell’emergenza».

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