Prato pronta alla riapertura delle scuole il 7 gennaio
Viene inoltre confermato lo scaglionamento degli orari soprattutto in prossimità dei poli scolastici, come già previsto in passato.
Un modello a cui le istituzioni e gli enti preposti hanno lavorato a lungo, con incontri cadenzati e secondo un programma preciso, che porterà Prato e tutto il territorio provinciale a poter disporre di un trasporto pubblico locale che in grado di rispondere alle esigenze degli studenti in vista del rientro delle scuole in presenza il 7 gennaio.
Prato pronta alla riapertura delle scuole il 7 gennaio
E’ quanto è emerso al termine dell’ultima riunione che si è tenuta tra la Provincia di Prato, la Prefettura, Cap e i rappresenti dei vari Comuni del territorio che si è tenuta ieri sera (martedi 22).
Saranno infatti ben 23 gli autobus disponibili (venti di dimensioni grandi e tre più piccole per i collegamenti la Val di Bisenzio), ben 12 le fermate sulle quali sarà attivo il monitoraggio dei flussi dei passeggeri grazie allo stanziamento di 35mila euro messi a disposizione dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto “T’accompagno”. Viene inoltre confermato lo scaglionamento degli orari soprattutto in prossimità dei poli scolastici, come già previsto in passato.
Un risultato a cui si è arrivati con largo anticipo rispetto al rientro dei ragazzi a scuola, grazie sia alla collaborazione tra gli enti, sia al fatto che già nei mesi scorsi, durante il periodo di didattica in presenza, il tpl pratese non aveva mai dato segni di sofferenza, grazie ad una puntuale programmazione delle corse.
“Anche sotto il profilo del tpl – dichiara il presidente della provincia di Prato Francesco Puggelli - è proprio in virtù del grosso lavoro fatto in anticipo, in questo caso nei primi mesi dell’anno scolastico, che adesso siamo in grado di garantire una rete di collegamenti per le scuole sicura e in grado di ripondere alle necessità, sia in termini di capienza e numero di passeggeri, sia di frequenza delle corse. Nei mesi scorsi infatti, - prosegue Puggelli – non si erano mai verificate criticità e il sistema aveva già dato prova di reggere, tanto che per noi il lockdown è stato un rammarico, proprio per i progressi che avevamo fatto e anche rispetto ad altre realtà nazionali che invece non riuscivano a reggere la pressione del flusso di studenti. Un lavoro però che non è stato vano, perché da quella base già testata siamo ripartiti e su quella abbiamo impostato altre migliorie, come il monitoraggio delle fermate e il modello “Scuola sicura” che in sostanza estende a tutto il territorio regionale il “modello Prato”: mi riferisco in particolare al presidio sanitario al polo di Reggiana. Dunque una base di partenza solida, i percorsi sanitari dedicati previsti da “Scuola sicura” e “T’accompagno” per evitare assembramenti alle fermate. Siamo davvero pronti a ripartire, per una scuola in presenza e questa volta fino alla fine dell’anno.”