Cacciari alla Certosa, in trecentocinquanta per Dante
“In un momento così difficile Dante è futuro”: l'iniziativa delle Opere di Santa Croce e di Santa Maria del Fiore con la Certosa
Oltre trecentocinquanta persone – in tre spazi diversi collegati tra loro, nel rispetto delle norme Covid – hanno preso parte ieri pomeriggio alla lezione di Massimo Cacciari alla Certosa del Galluzzo, sulla forza rivoluzionaria di Dante, tra ragione, politica e profezia. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra le Opere di Santa Croce e Santa Maria del Fiore, la stessa Certosa e l’Arcidiocesi di Firenze, in vista del settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Hanno partecipato anche il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, il neopresidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, Stefano Filipponi e Lorenzo Luchetti, rispettivamente segretario generale e direttore delle Opere di Santa Croce e di Santa Maria del Fiore.
C'era anche il neo presidente Giani
“Oggi in un momento così difficile, in un momento così critico, Dante è attuale, anzi è ancora più futuro– ha affermato Cacciari rispondendo a una domanda su cosa significa celebrare Dante oggi, al tempo del Covid - La sua carica profetica, la sua carica teologico-politica, la sua carica morale, possono costituire oggi un richiamo per noi in misura maggiore rispetto a epoche storiche più conciliate e più tranquille “.
“E’ il mestiere dei classici quello di farci comprendere più profondamente e più radicalmente il presente, i classici sono presenti e futuri – ha aggiunto - Il classico è il libro che si deve ancora leggere, ed è così per Dante, le sue sono opere che ci attendono domani, che parlano del futuro. Ogni anniversario dantesco mette in moto energie ed è segnato dal modo in cui ogni epoca ha vissuto questo poeta e l’ha proiettato nel suo futuro. Sarà così anche questa volta”.
“Questo centenario è un’occasione per riavvicinare Dante, per rileggerla la sua vicenda umana e culturale in un tempo nuovo, in una stagione tutta particolare. Dante ha vissuto tutta la vita in esilio, noi oggi viviamo una sorta di confinamento e di grande incertezza. La sua esperienza, la sua scrittura, può essere per noi oggi un punto di riferimento, un aiuto per comprendere ciò che stiamo vivendo”, ha messo in evidenza don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera di Santa Croce e membro della Comunità di San Leolino a cui è affidata la Certosa del Galluzzo.
Il presidente Giani ha annunciato “l’impegno della Regione con una serie di iniziative per celebrare l’anniversario del Poeta, che tanto ha dato a Firenze e che scrisse la Commedia da condannato a morte”