Truffa mascherine fatte sfruttando i clandestini: insorge Forza Italia
«In Estar hanno usato i soldi della gente per propaganda elettorale. E non si sono fatti scrupolo di ricorrere al distretto parallelo cinese».
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti indignato: «Parti lese dalla Regione sono i toscani. La class action contro Pd e sinistra saranno le prossime regionali».
Truffa mascherine fatte sfruttando i clandestini
«Ecco dove andavano i milioni per le mascherine da distribuire ai toscani con cui Rossi e il suo Pd si sono fatti propaganda elettorale in piena emergenza coronavirus: nel distretto parallelo cinese e per dispositivi non conformi. Altro che usare le inchieste giudiziarie a mo’ di clava, come Rossi lamentava giusto ieri. Una tempistica suggestiva, se guadata oggi nel controluce dei 14 arresti e dei milioni di mascherine sequestrate ieri e a quanto pare realizzate nella rete di produzione clandestina smantellata dalla guardia di finanza con almeno 90 lavoratori irregolari. Nell’inchiesta la Regione risulta al momento parte lesa. Politicamente io invece vedo che lesi sono i toscani, presi per il naso con proclami a vuoto e i cui soldi sono stati usati da Estar come minimo senza cautele. Accade qui per le mascherine, esattamente come accaduto con i ventilatori polmonari mai arrivati e pagati 7 milioni di euro».
A parlare così è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti in merito all’operazione della guardia di finanza condotta ieri al culmine di un’inchiesta avviata nel 2018. Gli accertamenti si sono via via estesi anche alle forniture recenti di dispositivi di protezione per la Regione e per la Protezione Civile, attualmente in posizione di parte lesa.
«I soldi dei toscani sono stati impiegati dalla Regione attraverso Estar in maniera inefficace e priva dei necessari controlli di autotutela. Su quelle azioni, poi, la giunta e i partiti di maggioranza regionale hanno fatto propaganda elettorale. Per di più, fa specie che non ci si sia fatti scrupolo di assegnare un contratto milionario a quel distretto parallelo cinese e alla rete di produzione clandestina che la Regione avrebbe invece il compito di contrastare in quanto sacca di illegalità che mina il nostro distretto tessile. Oggi mina anche l’autorevolezza della Regione che vi ha attinto con disinvoltura per materiale contestato dalle autorità come inefficace. Qui non si tratta di usare le inchieste a mo’ di clava, ma di non usare i soldi della gente per prenderla in giro con la propaganda politica fatta a loro spese. Gli accertamenti dell’autorità giudiziaria seguiranno il loro corso, ma intanto a questa maggioranza Pd e Iv la class action la faranno i toscani con le elezioni regionali. Tutti a casa», conclude Marchetti.