Estorsione e usura: 45enne «confinato» a Castelfiorentino
Sette mesi di inferno per la vittima, un certaldese
Estorsione e usura: «confinato» a Castelfiorentino. E' il provvedimento che i carabinieri della stazione di Certaldo hanno notificato a L.D.A, 45 anni, originario del napoletano ma residente a Castelfiorentino, che dovrà sottostare all'obbligo di dimora in Castelfiorentino. Una misura accompagnata dalla prescrizione di non allontanarsi dal territorio comunale senza autorizzazione del giudice e dall'abitazione fra le 22 di notte e le 6 del mattino di ogni giorno.
Estorsione e usura nel 2016
Il provvedimento è scattato dopo la denuncia dell'uomo per i reati di estorsione continuata e aggravata in concorso e di usura. I reati, stando alle indagini svolte dai militari della Compagnia empolese coordinati dalla procura di Siena, risalgono al periodo compreso tra marzo e ottobre 2016. Sette mesi di inferno per la vittima delle attenzioni criminali del 45enne, con il quale risultano deferiti anche altri soggetti sui quali sono in corso indagini. La vittima, un uomo di Certaldo, ormai esasperato, il 14 ottobre 2016, si è recata dai carabinieri e ha sporto denuncia, raccontando di aver conosciuto quell'uomo, poi divenuto il suo aguzzino, qualche tempo prima. Trovandosi in difficoltà finanziarie, gli aveva chiesto un prestito di 8mila euro con l'accordo che ne avrebbe restituiti 11mila a fine mese. Era il febbraio 2016. La consegna del denaro era avvenuta a inizio marzo nei pressi della ditta di San Gimignano dove l'uomo in difficoltà economiche lavorava. Alla scadenza del prestito, il denunciante non aveva liquidità ma aveva garantito il pagamento grazie a un finanziamento ottenuto dalla madre. A maggio, infatti, stando al suo racconto, aveva restituito 6mila euro, con il suo interlocutore pronto a chiedergli non più i 5mila restanti bensì 7mila. Questo il primo step di un percorso fatto di intimidazioni e richieste sempre più cospicue. Consegnati altri 4mila euro la vittima se ne era sentiti chiedere 8mila e, al suo rifiuto, si era sentita rispondere dal 45enne che se non avesse pagato sarebbe andato a cercarlo in azienda e gli avrebbe dato fuoco con l'alcol, chiarendo che nel prestito erano coinvolte persone pericolose. Il certaldese ha continuato a pagare finché L.D.A. non ha preteso il versamento di 50mila. A quel punto, la vittima, nel mirino dell'aguzzino, è stata costretta a fuggire con la famiglia, lasciando la sua casa, disperato. Una scelta che non ha placato gli animi del 45enne che ha continuato a cercare la sua vittima e ha proseguito in minacce sempre più allarmanti.. A quel punto, grazie alle indagini svolte tra intercettazioni, appostamenti e testimonianze raccolte, è stato ricostruito il quadro complessivo della vicenda, arrivando alla denuncia alla Procura di Siena del 45enne che ha richiesto le misure cautelari disposte dal gip.