Strani disegni a Luciana. Magia bianca o meditazione?

La psicologa Patrizia Santovecchi «Oggigiorno siamo di fronte ad un supermarket dello spirito. Nella nostra società è aumentata a dismisura la frammentazione. Adesso, a differenza di molti anni fa, abbiamo molte credenze che non appartengono alle nostre tradizioni o all’humus culturale. Le persone hanno più difficoltà a trovare un’identificazione ferma e forte».

Strani disegni a Luciana. Magia bianca o meditazione?
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Un anno fa usciva questo articolo su Chiantisette e Val d’Elsasette: un caso curioso che ha fatto discutere per parecchio tempo a San Casciano e dintorni…

Strani disegni a Luciana

Disegni fatti con i fiori. Sassi che compongono un cerchio, della polvere di mais e delle piccole pigne. Poi, ancora un nome scritto su una pietra: Alessia. Chi si è ritrovato a fare una passeggiata nei pressi dell’ex osservatorio delle stelle a Luciana si è scontrato con dei disegni per terra. A segnalarlo è un nostro lettore che con la bella stagione passeggiava lì nei pressi.

Mandala

Magia bianca o semplici riti pagani? A dire il vero sono dei mandala, una forma d’arte che spesso è usata nelle tradizioni spirituali per focalizzare l’attenzione o per favorire la meditazione. Nulla di cui spaventarsi. E il fine sembra sia stato proprio questo. Insomma, un gesto del tutto creativo fatto con dei gessi per terra e creato con del materiale organico in modo che il vento lo porti via. Il motivo non è dato a saperlo. Non per forza deve avere un significato, ma esprime semplicemente la rinascita di ognuno. Può essere un dono o comunque una forma appunto di meditazione. Semplici disegni innocenti, quindi, ma che nelle nostre colline stanno sempre di più spuntando fuori.

L’ultimo caso

L’ultimo caso è stato quello a Montefiridolfi dove, all’interno di un bosco, era stato fatto un disegno simile. Anche in quel caso il disegno era stato creato con dei sassi in un cerchio. Attorno dei fiori messi a forma di croce e che indicavano i punti cardinali: nord, sud, ovest, est. Poco più in là della carta bruciata. A sentire i bene informati si trattava di uno sciamano che ha voluto fare un rito di abbondanza. Ma perché ancora al giorno d’oggi la gente si affida a riti che hanno a che fare con il paganesimo o ha bisogno di certi gesti?

Il parere dell’esperta

Ne abbiamo parlato con Patrizia Santovecchi, psicologa, socia fondatrice e presidente Onap (Osservatorio nazionale abusi psicologici), che spiega il tutto con l’esasperato bisogno delle persone di cercarsi un’identità e una locazione. Come a dire, in una società dove tutto è omologato, le persone hanno sempre più bisogno di differenziarsi.

«Oggigiorno siamo di fronte ad un supermarket dello spirito. Nella nostra società è aumentata a dismisura la frammentazione. Adesso, a differenza di molti anni fa, abbiamo molte credenze che non appartengono alle nostre tradizioni o all’humus culturale. Le persone hanno più difficoltà a trovare un’identificazione ferma e forte. È come se fossimo dentro ad un supermarket dello spirito. È come andare al supermercato e scegliere di comprare i frutti esotici o i piatti del mondo. Così è diventato per la spiritualità. È un po’ come il genere sessuale. È tutto fluttuante e in questa instabilità la fa da padrona il sincretismo. In una società così frastagliata è possibile trovare tutto questo. La frammentazione è un facilitatore, che diventa un moltiplicare della realtà, nelle modalità e nelle stranezze». Ecco spiegato anche perché la gente ha bisogno di riti. Perché siamo una società in crisi di identità. «L’identità serve per differenziarsi – ha aggiunto ancora Santovecchi – E quindi ognuno di noi è alla ricerca esasperata di una locazione che crei la differenza. L’io ha bisogno di un senso per una ricerca interiore di identità. Il paganesimo, per esempio, appartiene alla fideiussione. Io credo in una divinità come una persona monoteista crede in Dio. Ci si affida alla divinità che è più vicina alle proprie corde. I Cristiani lo fanno per esempio con i Santi».

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