Il coro “Mani bianche” conquista Sesto Fiorentino
Il coro “Mani bianche” a Sesto Fiorentino dipinge la musica con i gesti delle mani: la magia e l’emozione tra le loro dita.
Il coro “Mani bianche”
Con gesti ampi o minuziosi dipingono la musica e trasmettono l’emozione dei ragazzi che utilizzano la lingua dei segni. La musica è il mezzo per crescere insieme e superare ogni diversità. E’ questa l’esperienza vissuta dal coro «Mani Bianche» della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino “Bruno Bartoletti” che, mercoledì 3 aprile, si è esibito presso il centro di socializzazione Camporella alla presenza anche del Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi.
«Il coro delle Mani Bianche – ha precisato Fabrizio Lanzoni, Direttore della Scuola di Musica – è un progetto innovativo e sperimentale, attivo presso la nostra scuola fin dal 2014, per offrire una educazione musicale, integrazione e inclusione sociale a bambini e adolescenti, rappresentando un inedito e affascinante lavoro di integrazione con un gruppo di ragazzi disabili».
La storia del coro
I giovani coristi si uniscono aggiungendo alla vocalità l’interpretazione della musica attraverso la gestualità, secondo specifiche coreografie che derivano dalla lingua dei segni. Il coro si ispira al famoso sistema fondato in Venezuela dal maestro José Antonio Abreu, che da quarant’anni promuove l’emancipazione dei ragazzi di strada dalla criminalità, dalla droga e dalla dispersione scolastica attraverso la musica strappando dalla strada giovani destinati ad una sorte desolante, riscattandoli attraverso l’educazione musicale.
Il primo coro al mondo
Il primo coro “Manos blancas” nasce, infatti, in Venezuela nel 1999 grazie a Naibeth Garcia e riunisce bambini con deficit uditivi, visivi, cognitivi, motori e autistici. Ciascuno canta utilizzando il mezzo espressivo che preferisce e da allora l’esperienza è stata imitata in diversi Paesi del mondo, adattata ed arricchita dovunque. In Italia il primo coro di questo tipo si è formato a San Vito al Tagliamento in provincia di Udine e altri ne sono sorti in diverse regioni. Un miracolo nato da vibrazioni dell’anima che dona gioie e dignità a tutti i ragazzi disabili che ne fanno parte e che apre il cuore a chi le ascolta.
Per quanto riguarda la Scuola di Musica di Sesto, il Coro Manos Blancas si è costituito nel 2014 grazie al sostegno del Rotary Club Firenze Sesto-Calenzano, con la collaborazione delle Associazioni sestesi che si occupano di disabilità La Fonte, Felicittà e Coala. Attraverso l’Assessorato alle politiche sociali è poi prevista anche la partecipazione di altri ragazzi provenienti dalle Scuole di Sesto Fiorentino.
«Oggi – ha dichiarato Sofia Tagliaferri, la pianista che accompagna il coro - fanno parte del coro otto ragazzi provenienti dalle diverse associazioni mentre 11 sono gli studenti delle suole superiori che svolgono il progetto dell’alternanza scuola lavoro».
«Le prove del nostro coro – ha aggiunto orgogliosa Martina Conti che si occupa della parte del canto segnato – si svolgono ogni mercoledì pomeriggio dalle 17 alle 18.30 presso la nostra sede di Villa San Lorenzo. Il canto segnato, è bene precisarlo, non è la lingua dei segni, ma una bella fusione tra il canto vocale e la lingua dei segni dal quale trae ispirazione».
Entusiasti si sono espressi tutti i ragazzi che compongono il coro che hanno dichiarato di apprezzare molto questa fusione tra canto e la lingua dei segni rendendo ogni esibizione dinamica, divertente e visivamente attrattiva.
«Il nostro compito – ha rimarcato Paolo Mauceri, direttore del coro – è quello di trovare il metodo per consentire che la musica arrivi ad ogni ragazzo, solo così tutti i canali di apprendimento si sviluppano. La musica riesce a far crescere globalmente ogni persona come nessun’altra disciplina, perché la musica è espressione dell’anima e l’anima non conosce disabilità».
«La nostra speranza ed anche il nostro appello – ha concluso il direttore Lanzoni – è che anche altri soggetti credano in questa iniziativa perché questi ragazzi meritano di poter continuare questa esperienza così fondamentale per la loro crescita ed il loro sviluppo».
Non c’è dubbio: uno straordinario messaggio di accessibilità e libertà di espressione da lasciare senza fiato.
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