Un volantino omofobo “pubblicizzato”, a mano, nelle cassette delle lettere
Nei mesi scorsi circolava a Poggibonsi, la scorsa settimana ha fatto capolino anche a Casole d'Elsa, provocando reazioni indignate.
Un volantino omofobo “pubblicizzato”, a mano, nelle cassette delle lettere. Nei mesi scorsi circolava a Poggibonsi, in questi giorni ha fatto capolino anche a Casole d'Elsa, provocando reazioni indignate.
«Esistono i cromosomi: xy=maschio, xx=femmina! Tutto il resto appartiene alle costruzioni sociali imposte dal politicamente corretto e pubblicizzate per motivi di denaro. Nessuno è “nato con il sesso sbagliato”. I principi non negoziabili sono l’unione uomo-donna (che genera la vita), e la sacralità della vita fin dal concepimento». Questa è una parte del messaggio anonimo, senza simboli, né sigle, timbri o francobolli, che alcune persone di Casole d’Elsa si sono viste recapitare nella cassetta della posta e che ha generato diverse polemiche, sui social e non solo.
Nella buca delle lettere
Il volantino, due fogli in formato A5 spillati insieme scritti al computer, è stato condiviso da Barbara, una mamma casolese che su Facebook si è rivolta all’autore del biglietto: «La gente come te è pericolosa. Stai lontano da casa mia». Si sono susseguiti commenti e condivisioni. «È successo anche a casa mia più o meno un mesetto fa», «Anche a me», si legge. Non è stata la prima volta e, come ci ha raccontato chi ha ricevuto il «messaggio», i «distributori» sono addirittura entrati all’interno del portone per poter accedere alla cassetta della posta. Stesso discorso anche nelle frazioni, come alla Corsina.
Nel biglietto si leggono altri messaggi chiaramente imputabili a chi vede nell’omosessualità una minaccia e cerca con questi volantini di diffondere il più possibile un certo tipo di messaggio. «L’omosessualità non esiste perché non esiste il cromosoma omosessuale», si legge, oppure «il comportamento omoerotico è sbagliato e può essere abbandonato».
«Mi sento profondamente disgustata – ha detto Barbara – ero rientrata in casa da poco dopo una passeggiata quando ho visto il biglietto. Non voglio che una persona con un pensiero così subdolo si avvicini a casa mia e ai miei figli. Mi domando come può sentirsi un omosessuale leggendo queste parole».