Buggiano, Giorgia si laurea anche se non vedente

Grande l'orgoglio di Giorgia e i suoi genitori per il risultato raggiunto, dopo tanti sacrifici il giusto premio ad una famiglia umile e forte

Buggiano, Giorgia si laurea anche se non vedente
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Giorgia Nannini è un esempio di coraggio e voglia di realizzarsi che vanno al di là di tutto, ora la laurea in psicologia ottenuta col massimo dei voti, per il futuro tanti sogni nel cassetto da portare a compimento, sempre a fianco degli amati genitori.

La storia era stata raccontata dal Giornale di Pistoia e della Valdinievole nel numero del 1 febbraio scorso.

 

La loro forza è la normalità

Questa è prima di tutto una storia d’amore. Laura e Giorgia sono madre e figlia: insieme hanno affrontato ostacoli e difficoltà, ma adesso possono festeggiare un grande traguardo. Da poco tempo Giorgia, non vedente, cresciuta e residente a Borgo a Buggiano, si è laureata col pieno dei voti in psicologia all’Università di Firenze. La mamma ha lasciato il lavoro per lei, l’ha accompagnata a lezione, l’ha aiutata a prendere i mezzi pubblici e a studiare. Durante questo periodo hanno condiviso tutto: il viaggio fino alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, il trasferimento in aula (a piedi o col bus), infine le lezioni, gli appunti e i pomeriggi a studiare, fianco a fianco, come una persona sola. Nessun pietismo, però: la famiglia Nannini è stupita del clamore mediatico (della vicenda si sono occupati anche il Corriere della Sera e la Rai), tanto che Giorgia ha rifiutato un’intervista televisiva: «Sarebbe stata eccessiva – ci ha raccontato – in fin dei conti non ho fatto niente di speciale». La loro forza è quella della normalità. Non vogliono premi, perché «ci sono tante situazioni più difficili della nostra, non tutti hanno la possibilità di far sentire la propria voce o di rinunciare a uno stipendio come ho fatto io». Certo, per la laurea ci è voluto un po’ di tempo in più. I libri devono essere trasferiti nel formato digitale, poi vengono letti attraverso una sintesi vocale: «Questa è la difficoltà più grande – ha detto Giorgia – sul libro cartaceo è più comodo studiare, perché si possono scorrere le pagine, sottolinearle e rileggere più volte. Con gli audiolibri, invece, occorre più tempo per organizzare nella mente i concetti». Mai un dubbio, mai un tentennamento rispetto alla strada intrapresa, perché Giorgia ha tanti sogni e vuole realizzarli tutti: «Ieri ho dato un esame della laurea magistrale, ho preso trenta – dice orgogliosa – appena terminato con l’Università mi piacerebbe specializzarmi in psicologia criminale nel ramo della violenza di genere. Vorrei capire quale meccanismo agisce nell’uomo maltrattante, ma anche nella donna». Eppure non sono mancate le prese di giro, le ironie: atteggiamenti che si commentano da soli, ma che non hanno mai scoraggiato Giorgia: «Il messaggio che vogliamo far passare – ha sottolineato la mamma Laura – è di non vergognarsi, bisogna continuare a svolgere una vita il più possibile normale. Giorgia ha frequentato le scuole, corsi di nuoto e danza. Se fossimo riusciti a convincere anche una sola altra famiglia a lottare, avremo raggiunto il nostro obiettivo». I genitori sono molto orgogliosi «compreso il babbo Roberto, che fa grandi cose» - ci tiene a chiarire Giorgia - mi aiuta a studiare anche se torna stanco dal lavoro».  È figlia unica e i genitori non l’hanno mai oppressa: «Le abbiamo detto di rimboccarsi le maniche e di darsi da fare, senza sacrifici non si ottengono risultati». Adesso qual è il desiderio più grande di Giorgia? «Quello che volevo fare l’ho realizzato, sono felice perché ho ottenuto quello che volevo». La risposta migliore che potesse darci.

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