Cadute da neve o ghiaccio, superlavoro al pronto soccorso
Massimo impegno di medici e infermieri che stanno affrontando anche l’inizio dei picchi influenzali.
Superlavoro per i Pronto soccorso dell’Azienda Usl nella mattina di oggi per gli accessi da traumi riconducibili a cadute da neve o ghiaccio. Sono state almeno 90 le persone che si sono rivolte al Pronto Soccorso tra Firenze, il Mugello, Prato e Empoli.
Situazione decisamente più tranquilla senza accessi straordinari legati a cadute da ghiaccio negli ospedali di Pistoia, Pescia, San Marcello Pistoiese e al Serristori di Figline. La maggior parte degli accessi sono avvenuti nei Pronto Soccorso fiorentini del San Giovanni di Dio e a Santa Maria Annunziata, rispettivamente con una ventina e una trentina di accessi ciascuno, seguiti dai Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova, dal San Giuseppe di Empoli e dal Santo Stefano di Prato, rispettivamente con 20 accessi il primo e 10 accessi ciascuno i secondi due.
Si è trattato in prevalenza di traumi degli arti con molte fratture, contusioni ed escoriazioni dovuti a cadute a piedi e in motorino. L’ultima in ordine di tempo alle 13.25 è stata una frattura da trauma toracico per caduta su ghiaccio al San Giovanni di Dio. Gli altri traumi registrati a Torregalli sono tutti legati a cadute accidentali con codici a bassa priorità. Il trauma più grave che ha comportato la rottura della milza, lo registra il Pronto Soccorso del Santa Maria Annunziata per una caduta in motorino. Al Pronto Soccorso del Mugello gli accessi per trauma da caduta sono stati 2 con codici più importanti e 4 con codici minori. A Empoli i 10 traumi con fratture di questa mattina sono almeno il doppio del numero di fratture che si registrano giornalmente nella stessa fascia oraria.
L’iperafflusso di questa mattina si è andato a sovrapporre all’inizio del picco influenzale che nei Pronto soccorso dell’Azienda sta impegnando in questi giorni tutto il personale medico e infermieristico. Inoltre è in questo periodo che si verificano anche il raddoppio del numero di pazienti con problematiche respiratorie acute (bronchiti soprattutto) e i picchi ipertensivi con relativo aumento dell’incidenza anche delle patologie cardiovascolari acute (infarto, scompenso cardiaco) dovute all’aumento della pressione arteriosa per il freddo.
L’impegno del personale in risposta all’emergenza di questa mattina, è stato al massimo e importante è stato anche lo sforzo organizzativo per garantire il mantenimento di standard di qualità elevati.
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