I 60 anni di attività di Roberto Nerucci, il barbiere dei pistoiesi
Il racconto di uno storico personaggio di Pistoia, il barbiere Roberto Nerucci che nel 2019 festeggia i 60 anni di attività nel suo negozio di via Curtatone e Montanara. L'intervista è stata pubblicata il 19 ottobre 2018 dal GIORNALE DI PISTOIA E DELLA VALDINIEVOLE.
Roberto Nerucci, il barbiere dei pistoiesi da generazioni
Dalla sua visuale privilegiata lungo via Curtatone e Montanara, a due passi dal Globo ed altrettanti da piazza San Francesco, ha visto cambiare Pistoia negli ultimi 40 anni. «E’ migliorata in centro ma peggiorata per tanti altri aspetti: i primi tempi del negozio potevi chiudere la porta la sera senza la chiave, ora ci vogliono tre o quattro lucchetti».
Questo è Roberto Nerucci, uno dei barbieri storici di Pistoia che fin da quando aveva 14 anni (adesso ne ha 73) ha svolto questo lavoro: prima come apprendista e aiutante, poi dal dicembre del 1977 con il suo attuale negozio dove si fanno barba e capelli come ai “tempi d’oro” e dove non si teme la concorrenza dei saloni più moderni o dei parrucchieri “low cost” che sempre di più si trovano in giro.
«Quando ho iniziato ho girato per vari negozi della città - ha detto Roberto Nerucci - erano gli anni Sessanta ed il benessere iniziava ad arrivare. A quel tempo il braccio e la mano destra valevano come una cambiale, oggi è decisamente tutto diverso. Da 40 anni sono qui in quello che, oramai, è il negozio più antico della città: dal 1890 in avanti in questo fondo ci sono sempre stati barbieri».
Nel locale, curato in ogni minimo dettaglio, Nerucci è orgoglioso di esporre i suoi cimeli con il vanto del poster autografato direttamente da un mostro sacro dello sport italiano come Gino Bartali.
«Ci sono venuti tanti campioni del ciclismo - ha proseguito Roberto Nerucci - perché qui di fronte c’era il negozio dell’ex professionista Maggini e quindi altri atleti lo venivano a trovare: chi si voleva fare i capelli in quella circostanza, lui li mandava da me. Così Bartali, quel giorno, andò in auto a prendere il poster e me lo lasciò qui autografato: lo custodisco sempre con parecchio affetto».
Come detto, dalle poltrone del suo salone ha visto cambiare la città, il modo di vivere, di vestirsi e...di farsi i capelli.
«Ho la mia clientela affezionata - ha commentato ancora Nerucci - se qualche volta ci sono dei ragazzi che vogliono farsi la “cresta” gliela faccio, però diciamo che non è il mio stile. Qui ci sono sempre passate famiglie intere coi nonni che portavano i nipotini a tagliarsi i capelli e, di conseguenza, sono rimasti poi legati a questo posto. Diciamo che, adesso, la maggior parte della mia clientela ha un’età media che va oltre i 50 anni, proprio per quanto detto sopra».
Oggi, però, anche questo mestiere deve fare i conti con la concorrenza, specialmente quella straniera, e con orari oramai folli da gestire.
«Eppure 40 anni fa succedeva la stessa cosa - ha ammesso il barbiere - perché in estate facevo orario 7/13 e 14/21 perché a quell’ora arrivavano personaggi distinti di Pistoia a farsi la barba e la domenica mattina fino alle 14 rimanevo sempre aperto: in pratica si chiudeva soltanto a Natale, Pasqua e Capodanno. Oggi i ritmi, anche per me, sono completamente diversi: solo da questo weekend, per esempio, riapro il sabato pomeriggio».
Se, però, chiediamo a Nerucci un episodio curioso che si ricorda con piacere nella sua lunga attività non ha dubbi. «Mi ricordo sempre - ha detto - quando la mattina presto venivano i dottori dell’ospedale (il negozio è abbastanza vicino all’ex Ceppo, ndr) direttamente col camice per farsi la barba: stavano qui, studiavano i casi della giornata e poi tornavano a lavoro».
Arrivato a 73 anni, Roberto Nerucci nel 2019 festeggerà i 60 anni di attività come barbiere («mi avete costretto a fare i calcoli e ci siamo davvero vicini» ha scherzato) ed è logico pensare anche a quel che succederà dopo per lui in una città che ha visto cambiare, adesso in meglio.
«Sono in pensione già da 20 anni - ha concluso Nerucci - e mi posso permettere di farmi l’orario di lavoro come più preferisco. Certo, fuori da qui faccio fatica a vedermi perché, da sempre, è stata la mia vita. Però ho anche una moglie e dei nipoti quindi andrei a fare il nonno che è ugualmente un bel mestiere. Pistoia oggi? E’ il sistema che non è migliorato, si vede in giro troppa gente poco raccomandabile».